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giovedì 28 gennaio 2016

Soluzioni. Un pensiero di Deng Ming-Dao


Non abbiate paura di esplorare;
senza esplorazioni non vi sono scoperte. 
Non abbiate paura delle soluzioni parziali; 
senza tentativi non vi sono successi.


Indecisione e procrastinazione sono atteggiamenti deleteri: chi aspetta ad imbarcarsi se il progetto non è perfettamente a punto, o disdegna il compromesso di una soluzione parziale, è persona assai infelice. Raramente un’impresa parte nelle circostanze ideali. Anzi, ogni situazione porta con sé molte incertezze. I saggi solo coloro che riescono a trarre forza da circostanze per gli altri confuse.
Esigere che tutto sia perfetto prima di entrare in azione è come voler giungere a destinazione senza affrontare il viaggio. Per i seguaci del Tao, il percorso conta tanto quanto il punto di arrivo. Nel Tao, procedere a piccoli passi è un concetto fondamentale.
I giorni trascorrono sia con, sia senza di noi. Se non stiamo attenti, gli anni passeranno e noi ci ritroveremo pieni di rimpianti. Non possiamo risolvere un problema in un attimo? Pazienza: l’importante è cominciare ad affrontarlo. Scomponiamo le difficoltà in parti più piccole, e potremo progredire verso la riuscita. Se aspettiamo che tutto si accordi alla perfezione con i nostri piani, tanto vale che aspettiamo per sempre. Se invece usciamo e ci immergiamo nella corrente della vita, scopriremo che la grandiosità dell’edificio si regge su un insieme di singoli mattoni.
Deng Ming-Dao, da “Il Tao per un anno”, 295
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domenica 17 gennaio 2016

Viaggi solitari


Un viaggio può donarci scoperte, esperienze,  imprevisti,  incontri, decisioni, fatalità.
Da un viaggio possiamo tornare con un bagaglio molto diverso da quando siamo partiti, alleggeriti di ciò che abbiamo perso per strada, arricchiti di ciò che abbiamo raccolto lungo la via. 
Un viaggio può mettere alla prova la nostra capacità di adattamento alle stranezze del mondo, riempirci di stupore e meraviglia per ogni scoperta, o rivelarci qualcosa di molto preciso sulla tenuta dei nostri nervi in situazioni difficili o paradossali. 
Questo e molto altro può essere un viaggio, come del resto la vita stessa, per ognuno di noi.
E che dire di un viaggio da soli? 
Alcuni di noi lo considerano un'esperienza di pienezza e libertà (talvolta addirittura l'unico modo di viaggiare davvero). Per altri è un'idea inconcepibile.
Un viaggio da soli  può rappresentare un momento di vero incontro con noi stessi, tanto più importante e salutare quanto più cerchiamo di evitarlo.
Fare un viaggio da soli ci può infatti chiarire molte cose sul rapporto che intratteniamo con noi stessi.
Come ogni viaggio, può anche non essere tutto rose e fiori.
Può darsi che dovremo fare i conti con i  limiti delle nostre forze e anche con il rapporto che intratteniamo con questi limiti (li conosciamo, li accettiamo, li rispettiamo, ce li rimproveriamo, li neghiamo?).
Può darsi che ogni tanto ci avviliremo. O magari ci scopriremo più forti di quanto credessimo. 
L'amicizia con noi stessi può essere alimentata e consolidata durante un bel viaggio in solitaria.
Potremmo regalarci momenti magnifici, assecondando di volta in volta i nostri bisogni di stimoli, riposo, deviazioni, ritmi lenti o veloci, ripensamenti e via dicendo.
Potremmo anche conoscere altre persone, condividere momenti con loro, camminare un po' insieme, ma anche sentirci liberi di andarcene al momento buono, lasciando a loro volta liberi anche gli altri di andare.
Insomma può valerne la pena, almeno una volta ogni tanto.
E non c'è nemmeno bisogno di andare tanto lontano, se non ci va.
Ciò che realmente conta è metterci comodi nella nostra pelle, scoprire e accettare le mille qualità della nostra personalissima andatura, e aprirci affettuosamente a tutte le  rivelazioni che possono giungerci lungo la via, una volta che ci siamo messi in cammino.
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Ed ora, a seguire, due ispirazioni sul tema. 
La prima è un link a un sito, cioè questo: 
http://www.viaggiatorisidiventa.it/viaggiare-da-soli-ci-rende-piu-forti/.
Qui troverete qualcosa di  interessante nel caso voleste regalarvi un viaggetto solitario e vi servisse un po' di incoraggiamento.
La seconda ispirazione è invece una poesia di Mary Oliver, che mi è tornata in mente mentre scrivevo questo post. Ho deciso di trascriverla qui sotto senza commentarla. 
Ha a che fare con un viaggio solitario, indubbiamente. Ma proprio per questo lascio che ognuno sia libero di  percorrerla da sé e trovarci un senso, se per lui ce l'ha. 
Buona lettura, allora, e caso mai... buon viaggio!
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Mary Oliver
IL VIAGGIO

Un giorno, finalmente, hai capito
quel che dovevi fare, e hai cominciato,
anche se le voci intorno a te
continuavano a gridare
i loro cattivi consigli -
anche se la casa intera
si era messa a tremare
e sentissi le vecchie catene
tirarti le caviglie.
“Sistema la mia vita!”,
gridava ogni voce.
Ma non ti fermasti.
Sapevi quel che andava fatto,
anche se il vento frugava
con le sue dita rigide
giù fino alle fondamenta, anche se la loro malinconia
era terribile.
Era già piuttosto tardi,
una notte tempestosa,
la strada era piena di sassi e rami spezzati.
Ma poco a poco,
mentre ti lasciavi alle spalle le loro voci,
le stelle si sono messe a brillare
attraverso gli strati di nubi
e poi c'era una nuova voce
che pian piano
hai riconosciuto come la tua,
che ti teneva compagnia
mentre procedevi a grandi passi,
sempre più nel mondo,
determinata a fare
l'unica cosa che potevi fare -
determinata a salvare
l'unica vita che potevi salvare.


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giovedì 14 gennaio 2016

DICE HOKUSAI - poesia di Roger Keyes


Hokusai dice osserva con precisione.
Dice presta attenzione, nota.
Dice continua ad osservare, rimani curioso.
Egli dice non c'è fine al vedere.
Egli dice aspira con impazienza ad invecchiare.
Egli dice continua a cambiare,
così da diventare maggiormente chi sei veramente.
Egli dice bloccati, accettalo, continua a ripeterti finché è interessante.
Egli dice continua a fare ciò che ami.
Egli dice continua a pregare.
Egli dice ognuno di noi è un bambino,
ognuno di noi è un vecchio,
ognuno di noi ha un corpo.
Egli dice ognuno di noi è spaventato.
Egli dice ognuno di noi deve trovare
un modo di vivere con la paura.
Egli dice tutto è vivo -
conchiglie, edifici, persone, pesci,
montagne, alberi, il legno è vivo.
L'acqua è viva.
Ogni cosa ha una propria vita.
Tutto vive dentro di noi.
Egli dice vivi con l’intero mondo dentro di te.
Egli dice: non importa se disegni o scrivi libri. Non importa se seghi alberi o catturi pesci.
Non importa se stai seduto a casa, nella tua veranda, a fissare le formiche o le ombre degli alberi e dell’erba in giardino.
Ciò che importa è che ti importi.
Importa che tu percepisca.
Importa che tu noti.
Importa che la vita vive attraverso di te.
L’appagamento è la vita che vive attraverso di te.
La gioia è la vita che vive attraverso di te.
Soddisfazione e forza sono la vita che vive attraverso di te.
La pace è la vita che vive attraverso di te.
Egli dice: non avere paura.
Non avere paura.
Guarda, percepisci, lascia che la vita ti prenda per mano.
Lascia che la vita viva attraverso di te.

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venerdì 1 gennaio 2016

La meditazione della montagna e il Vesuvio. Il mio augurio per il nuovo anno

Per il nuovo anno potrei augurarvi semplicemente un buon anno: cioè un anno prospero,  pacifico, pieno di salute, amore, ricchezza, fortuna e successo. E certo ve lo auguro di tutto cuore (e lo auguro anche a me), ma è giusto per cominciare. 
In realtà il mio vero augurio per il nuovo anno è che possiate sentirvi saldi, sereni e positivi, comunque vadano le vostre cose. Il che non è una banalità, anche quando va tutto bene.
Il mio augurio è che riusciate a sentirvi come una montagna - come direbbe Jon Kabat-Zinn - o magari,  se vivete dalle mie parti, a sentirvi proprio come il Vesuvio.
Chi come me è cresciuto all'ombra del Vesuvio spesso intrattiene con lui un rapporto amichevole e non lo teme come ci si aspetterebbe. Torna da un viaggio, lo vede e pensa "casa". Sta già a casa, lo vede e pensa altre cose  (tipo: "fa freddo oggi: c'è neve sul Vesuvio"; "oggi è nuvoloso, il Vesuvio non si vede"; "oggi l'aria è limpida, si vede ogni dettaglio"). 
Una volta da bambina dissi  a qualcuno che guardare il Vesuvio mi dava un senso di sicurezza. La risposta fu una bella risata: altro che sicurezza, è una minaccia costante!
Quando mia nonna ormai anziana rimase vedova, la sera si sedeva sul balcone con la corona del Rosario tra le dita e lo sguardo fisso sul Vesuvio. Sapevo che cercava la forza da qualche parte e sapevo anche che così la trovava, e rientrava in casa rasserenata.
Quando da adulta sono tornata a vivere qui, nei luoghi dell'infanzia, questa sensazione che la vicinanza del Vesuvio mi trasmettesse forza è diventata abbastanza netta anche per me. Era una presenza salda e stabile, un punto di riferimento fisso nel paesaggio: incrollabile sotto le bufere e bellissimo nella varietà dei colori che assumeva sotto il sole e nelle diverse stagioni.
E' un bel simbolo da portarsi nel cuore, quando abbiamo bisogno di sentirci forti, radicati, stabili, comunque vadano le nostre cose: che ci sia gelo o tepore nella nostra vita, che ci siano cieli limpidi e lucidità nella nostra mente oppure confusione e pensieri bui che ci annebbiano come cupi nuvoloni.
La nostra montagna ci insegna a stare con qualunque circostanza e in un certo senso a diventare più grandi delle circostanze stesse. E qui non si parla solo di circostanze esterne, come possono essere gli eventi esterni della nostra vita, ma anche degli eventi interni, come per noi i pensieri pesanti,  le sensazioni fisiche di disagio e le emozioni difficili,  che a volte sembrano lì lì per esplodere e magari ci spaventano. Quando ciò avviene, possiamo evocare nella nostra mente  il ricordo del Vesuvio - se non ce lo abbiamo direttamente di fronte - ed acquietarci proprio come fa lui,  nonostante le minacce incandescenti che ribollono nelle viscere della terra.
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Prendendo spunto dalla meditazione della montagna di Jon Kabat-Zinn, ho registrato un'analoga meditazione ispirata specificamente al Vesuvio. Ve ne  faccio dono oggi perché ascoltandola possiate sentirvi come il  Vesuvio, ogni volta che vi serve.
Tanti auguri ancora a voi tutti! Buon anno nuovo!