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venerdì 26 ottobre 2012

Riconoscere lo straordinario nell'ordinario

"È una gran cosa quando realizzi di avere ancora l'abilità di sorprenderti.
 Ti fa chiedere cos'altro puoi fare
 che ti sei dimenticato." 
(dal film "American Beauty")

Coltivare la gratitudine (nostra prima regola della serenità...) significa anche non dare nulla per scontato: e soprattutto non dare per scontati i tanti piccoli miracoli quotidiani che avvengono sotto i nostri occhi.
Ricordiamo sempre che cose straordinarie si ripetono continuamente intorno a noi e che è solo l'abitudine a renderci distratti e insensibili al loro reale valore.
Oggi rifletti su tutte le cose straordinarie a cui ti sei abituato e per cui non provi più alcuno stupore.
Sei tu che non riesci più a stupirti o sono loro ad essere oggettivamente insignificanti?
Pensa all'alternarsi di giorno e notte, allo sviluppo di un bambino, alla forza di gravità, alla pioggia, al vento, alle onde del mare, ai girini e alle rane, alla frutta di stagione, alla gravidanza di una donna, alle nuvole, ai semi delle piante...
Guarda queste e tutte le altre infinite cose ordinarie del nostro mondo con l'occhio di chi non le abbia mai viste prima.
Oppure, ancora meglio, immagina di dover descrivere qualcuna di queste cose ad un alieno che non le abbia mai viste.
Però non descrivergliele come cose insignificanti.
Digli la verità, ma digliela come se tu dovessi vendergli un viaggio sulla Terra.
Descrivigli le cose ordinarie di casa nostra come le meraviglie che effettivamente sono.
Meraviglie per cui valga la pena farsi un viaggio da queste parti.
Magari, in questo modo, lo straordinario nell'ordinario comincerai a notarlo meglio anche tu.
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***  2 esempi semi-seri   ***

"Questi, li vede? Ce ne sono tantissimi da noi! Sembrano sassolini, ma sono tutta un'altra cosa... Che le devo dire? Se ne prende uno, si mette sotto terra, gli si dà ogni giorno un po' d'acqua, gli si fa prendere un po' di luce e si sta ad aspettare. Prima o poi succede qualcosa di straordinario: tipo che esce un fiore, un carciofo, una zucca, un albero di mele... cose così, insomma: come le vede qui sul depliant.  Non ci crede, eh? Normale. Fate tutti così, all'inizio, voi alieni... poi venite sulla Terra e a ogni passo vi mettete a gridare: meraviglia! miracolo!"

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"Vuole una descrizione a parole mie, dice? Allora: a volte sono grandi, a volte meno grandi, di solito il colore  è bianco (ma può essere anche grigio, un po' azzurrino, o rosa, viola). Se ne stanno lì per aria, compaiono, scompaiono, si muovono, cambiano forma. Fanno un po' quello che gli pare. No, non sono esseri viventi. A vedere si vedono bene, ma non si possono toccare. Se allunghi la mano e provi a toccare non senti niente: come se toccassi l'aria. Ci puoi passare addirittura dentro, volendo! Non succede niente: al massimo vedi tutto bianco per un po'. No che non fanno paura! Perché mi fa questa domanda? Perché il mio collega le ha detto che i fantasmi sono terribili? Ma questi non sono fantasmi! No: sono tutta un'altra cosa. Si chiamano nuvole. Sono innoque: il peggio che possano fare è buttarti un po' d'acqua in testa! Allora, che fa? Lo prenota il viaggio per venire a vederle? O devo descriverle cos'è una donna incinta? Si figuri... una donna che dentro la pancia tiene un bimbetto tutto intero e tutto vivo! Ce ne sono a migliaia, sulla terra! Per non parlare dei vulcani, quelli poi... "

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