Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta e ricorda
quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile senza doverti abbassare,
sii in buoni rapporti con tutte le persone.
Di' la verità con calma e chiarezza, e ascolta gli altri,
anche i noiosi e gli ignoranti:
anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari e aggressive,
esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri,
corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti.
Conserva l’interesse per il tuo lavoro,
per quanto umile;
è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari,
perché il mondo è pieno di tranelli;
ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù;
molte persone lottano per grandi ideali,
e dovunque la vita e’ piena di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti
e neppure sii cinico riguardo all’amore;
poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni
esso è perenne come l’erba.
Accetta benevolmente gli ammaestramenti
che derivano dall’età,
lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti
contro l’improvvisa sfortuna,
ma non tormentarti con l’immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale,
sii tranquillo con te stesso.
Tu sei un figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai diritto ad essere qui, e che ti sia chiaro o no,
non vi è dubbio che l’universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio , comunque tu lo concepisca,
e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni,
conserva la pace con la tua anima
pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni,
i lavori ingrati e i sogni infranti,
è ancora un mondo stupendo.
Fai attenzione. Cerca di essere felice.
Manoscritto del 1692 trovato a Baltimora nell'antica chiesa di San Paolo
***
"Desiderata" (che in latino sta per “cose da desiderare” e in questo caso anche per “voti augurali”) è il titolo del bellissimo testo che avete appena letto: una poesia in prosa d'intensa portata spirituale, che forse già conoscevate ma che è sempre un piacere rileggere.
"Desiderata" (che in latino sta per “cose da desiderare” e in questo caso anche per “voti augurali”) è il titolo del bellissimo testo che avete appena letto: una poesia in prosa d'intensa portata spirituale, che forse già conoscevate ma che è sempre un piacere rileggere.
Ciò che forse non tutti sanno, però, è che non si tratta, realmente di un "Manoscritto del 1692 trovato a Baltimora nell'antica chiesa di San Paolo"!
In realtà pare che sia opera di Max Ehrmann, scrittore e avvocato statunitense ( laureato sia in legge sia in filosofia), che la scrisse e la pubblicò nel 1927, senza che riscuotesse un particolare successo.
In realtà pare che sia opera di Max Ehrmann, scrittore e avvocato statunitense ( laureato sia in legge sia in filosofia), che la scrisse e la pubblicò nel 1927, senza che riscuotesse un particolare successo.
Intorno al 1960, il reverendo Frederick Kates, parroco della St. Paul's Protestant Episcopal Church di Baltimora, pensò bene di inserirla in una raccolta di preghiere e inni compilata per la sua congregazione. In cima alla raccolta, mise l'annotazione "Old St. Paul's Church, Baltimore, A.C. 1692", intendendo riferirsi, con "1692", all'anno di fondazione della chiesa.
Di qui l'equivoco per cui, successivamente, si diffuse l'erronea convinzione che "Desiderata" fosse opera di un anonimo autore del XVII secolo, il cui manoscritto era stato rinvenuto in quella chiesa.
***
Nel 1965, alla morte del politico statunitense Adlai Stevenson, il testo di "Desiderata" fu trovato sul suo comodino. Allora si scoprì che egli voleva usarlo per le cartoline di Natale e, data la popolarità del personaggio, ben presto divennero famosi sia "Desiderata" sia la chiesa di San Paolo a Baltimora.
"Desiderata", poi, è diventata testo di culto per il movimento hippy, è stata diffusa nel mondo come simbolo pacifista e nel 1971 ne fu incisa una versione parlata su vinile per la Warner Bros Records (con musica psichedelica tipica delle atmosfere hippy di quel tempo) dal presentatore radiofonico statunitense Les Crane.
Ma non basta: a "Desiderata" si è ispirata anche la chiesa di Scientology (”You are a child of the universe, no less than the trees and the stars, you have a right to be here”); ed anche Osho che ne parla come di una pietra miliare nell’evoluzione della coscienza, nel suo libro "Guida Spirituale, discorsi sulla Desiderata".
***
Tutto questo senza contare le dispute legali sui diritti d'autore (perché la famiglia di Ehrmann pretendeva di incassarne le royalty ma l'opera intanto era diventata di pubblico dominio) nonché la leggenda che ancora circola sull'origine del testo e che vale la pena qui riportare, se non altro per amor di... leggenda.
Il suo testo si trova su internet (cercando "Desiderata Baltimora Leggenda") in una versione identica, parola per parola, sui vari siti. Non sto quindi a modificarla e la riporto così com'è. Come "Desiderata" anche questa versione della leggenda è di "pubblico dominio" e non potrei citarne l'autore perché è impossibile sapere chi sia... un po' come il presunto anonimo poeta di Baltimora!
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Nel 1965, alla morte del politico statunitense Adlai Stevenson, il testo di "Desiderata" fu trovato sul suo comodino. Allora si scoprì che egli voleva usarlo per le cartoline di Natale e, data la popolarità del personaggio, ben presto divennero famosi sia "Desiderata" sia la chiesa di San Paolo a Baltimora.
"Desiderata", poi, è diventata testo di culto per il movimento hippy, è stata diffusa nel mondo come simbolo pacifista e nel 1971 ne fu incisa una versione parlata su vinile per la Warner Bros Records (con musica psichedelica tipica delle atmosfere hippy di quel tempo) dal presentatore radiofonico statunitense Les Crane.
Ma non basta: a "Desiderata" si è ispirata anche la chiesa di Scientology (”You are a child of the universe, no less than the trees and the stars, you have a right to be here”); ed anche Osho che ne parla come di una pietra miliare nell’evoluzione della coscienza, nel suo libro "Guida Spirituale, discorsi sulla Desiderata".
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Tutto questo senza contare le dispute legali sui diritti d'autore (perché la famiglia di Ehrmann pretendeva di incassarne le royalty ma l'opera intanto era diventata di pubblico dominio) nonché la leggenda che ancora circola sull'origine del testo e che vale la pena qui riportare, se non altro per amor di... leggenda.
Il suo testo si trova su internet (cercando "Desiderata Baltimora Leggenda") in una versione identica, parola per parola, sui vari siti. Non sto quindi a modificarla e la riporto così com'è. Come "Desiderata" anche questa versione della leggenda è di "pubblico dominio" e non potrei citarne l'autore perché è impossibile sapere chi sia... un po' come il presunto anonimo poeta di Baltimora!
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"Narra la leggenda che ci sono nel mondo nove 'Desiderata'.
Al momento ne sono state ritrovate tre:
la prima (la più antica) scritta in sanscrito ritrovata in India, la seconda ritrovata nella vecchia chiesa di Saint Paul a Baltimora nel 1692, la terza ritrovata in Bretagna nel 1998, sull'isola di Groix, in una casupola in pietra di pescatori a picco su un promontorio chiamato 'Trou de L'enfer'.
L'autore di 'Desiderata' si reincarna ogni secolo, ed in ogni secolo lascia il suo messaggio…
Al momento ne sono state ritrovate tre:
la prima (la più antica) scritta in sanscrito ritrovata in India, la seconda ritrovata nella vecchia chiesa di Saint Paul a Baltimora nel 1692, la terza ritrovata in Bretagna nel 1998, sull'isola di Groix, in una casupola in pietra di pescatori a picco su un promontorio chiamato 'Trou de L'enfer'.
L'autore di 'Desiderata' si reincarna ogni secolo, ed in ogni secolo lascia il suo messaggio…
Questo secolo dovrebbe essere l'ultimo e poi la sua anima sarà libera dal ciclo delle rinascite. "
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Personalmente, mi sono imbattuta in "Desiderata", per la prima volta, sul finire dello scorso millennio, in Toscana, quando facevo ancora il notaio.
Quel testo mi piacque così tanto che ne feci varie fotocopie e le misi in un cassetto della scrivania.
Ogni tanto capitava che ne regalassi una a qualche persona che mi ispirava particolarmente, amici, collaboratori, ma anche clienti: in particolare a quei clienti che venivano da me con le loro brave carte, per parlare di affari, e poi finivano col farmi ragionamenti sul senso della vita. Non ero una psicologa all'epoca! A parlare ci parlavo volentieri con la gente, di tutto, anche del senso della vita, ma diciamo che tirare fuori al momento buono un bel pezzo di carta scritto, con ottimi consigli spirituali, si era rivelato un modo cortese ed efficace, per onorare degnamente lo spirito, e per riportare al tempo stesso l'attenzione su questioni di... carte!
***
Pochi giorni fa, in Campania, "Desiderata" (la cui ultima copia in mio possesso era andata persa durante un trasloco) è riapparsa nella mia vita in circostanze molto particolari, su cui non starò a dilungarmi.
Piuttosto il fatto interessante, che mi piace raccontare qui, è che le cose sono andate in un modo, in un certo senso, molto evocativo della leggenda.
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Personalmente, mi sono imbattuta in "Desiderata", per la prima volta, sul finire dello scorso millennio, in Toscana, quando facevo ancora il notaio.
Quel testo mi piacque così tanto che ne feci varie fotocopie e le misi in un cassetto della scrivania.
Ogni tanto capitava che ne regalassi una a qualche persona che mi ispirava particolarmente, amici, collaboratori, ma anche clienti: in particolare a quei clienti che venivano da me con le loro brave carte, per parlare di affari, e poi finivano col farmi ragionamenti sul senso della vita. Non ero una psicologa all'epoca! A parlare ci parlavo volentieri con la gente, di tutto, anche del senso della vita, ma diciamo che tirare fuori al momento buono un bel pezzo di carta scritto, con ottimi consigli spirituali, si era rivelato un modo cortese ed efficace, per onorare degnamente lo spirito, e per riportare al tempo stesso l'attenzione su questioni di... carte!
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Pochi giorni fa, in Campania, "Desiderata" (la cui ultima copia in mio possesso era andata persa durante un trasloco) è riapparsa nella mia vita in circostanze molto particolari, su cui non starò a dilungarmi.
Piuttosto il fatto interessante, che mi piace raccontare qui, è che le cose sono andate in un modo, in un certo senso, molto evocativo della leggenda.
La vecchia amata poesia conosciuta in un altro luogo e in un altro secolo (addirittura in un altro millennio...), che io stessa distribuivo e che avevo perso di vista dopo la partenza, è ricomparsa oggi, in un altro luogo, in un altro secolo e in un altro millennio, consegnatami da altre mani, con cui non sarei mai entrata in contatto, rimanendo ferma nella vecchia dimensione.
Molte cose sono cambiate oggi nella mia vita, ma in quel testo mi riconosco sempre.
Come se incarnasse qualcosa che ha a che fare col nucleo essenziale dell'esistenza, che non tramonta col tempo e non si perde viaggiando.
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Il senso di questa leggenda (come di altre), secondo me, è anche nell'attribuzione di una qualità specifica all'oggetto di cui si parla.
La reincarnazione qui dell'anonimo autore nei secoli, e la riapparizione della poesia in diversi luoghi della terra, sta a indicare probabilmente l'universalità del suo contenuto e la sua attualità che permane nel tempo.
Desiderata parla di qualcosa che riguarda l'essere umano a prescindere dal dove e dal quando, a prescindere anche dalla sua identità, dal suo nome, dal suo titolo, dalla sua età, dalla sua posizione sociale, dal suo genere sessuale, e quant'altro.
Come a dire: è anonimo l'autore che l'ha scritta, è anonimo il lettore a cui capita in mano; l'autore si reincarna nei secoli e ovunque e il messaggio resta sempre lo stesso e sempre valido per uomini e donne di ogni epoca e luogo, allievi anonimi di anonimo maestro.
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Insomma ci sarà pure un motivo se la gente tramanda le leggende, anche quando sa benissimo che la realtà storica è un'altra. Hanno due utilità diverse, la storia e la leggenda: e servono tutt'e due.
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