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martedì 6 novembre 2012

Tenere un buon diario di bordo

"Alla stregua del diario di viaggio, il diario di bordo ha da sempre aiutato esploratori di ogni specie ad appuntare le varie fasi delle proprie imprese." 
(da Wikipedia, voce "Diario di bordo")
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In un blog dedicato a gente che corre, e che probabilmente anela ad una serenità che non intralci troppo le sue necessarie corse quotidiane, una domanda a cui non si può sfuggire è questa: si può dare alla "ricerca della serenità" lo stesso valore e lo stesso trattamento che si riserverebbe a qualunque altro dei propri impegni seri, con tanto di progettazione, monitoraggio, rendiconti, valutazioni, eccetera eccetera? Ha senso un'idea del genere o è una contraddizione in termini, perché impegnarsi ad essere sereni sarebbe come impegnarsi ad innamorarsi o a credere in Dio, cioè un voler trasformare in impegno anche qualcosa che per sua natura è spontaneo e non coercibile?
Serenità e impegno sembrano due termini inconciliabili e in effetti una certa dose di paradosso, nel discorso di oggi, forse effettivamente c'è, ma fino a un certo punto.
Molti pensano che per essere sereni, dovrebbero cambiare totalmente vita, e fare chissà quali grandi passi, ma ragionando così si rassegnano al fatto che, frattanto, debbano vivere in uno stato di ordinaria tensione, insoddisfazione, inquietudine, grigiore, escludendo a priori qualunque piccola "regolata rasserenante" alla stessa vita di sempre.
In realtà migliorare la qualità della nostra vita quotidiana è il miglior investimento che possiamo fare per la nostra serenità, sia che abbiamo in mente per il futuro qualche grande cambiamento, sia che questa idea non ci sfiori minimamente.
Per cui, tirando le fila del discorso, forse non possiamo tecnicamente "impegnarci ad essere sereni" - non possiamo, cioè, promettere né a noi stessi né a nessun altro che lo saremo - perché la serenità è una qualità spontanea che emerge dal nostro spirito a un certo punto un po' da sé, però possiamo impegnarci a monitorare la qualità delle nostre giornate, il modo in cui le trascorriamo, con chi ci relazioniamo, quanto tempo dedichiamo a cose pesanti e quanto a cose leggere, in che misura abbiamo cura di noi stessi e di ciò che amiamo e così via.
Quindi oggi vi parlerò di un diario di bordo per giorni normali.
Ne ho fatto uso personalmente e mi ha dato buoni risultati.
La sua maggiore utilità non si è rivelata tanto nei momenti importanti o avventurosi della mia vita - talvolta anche in quelli, sì, perché  comunque c'era e faceva comodo - quanto nei normali lunedì, martedì, mercoledì e così via, dove si corre il rischio di arrivare a fine giornata chiedendosi: "ma perché sono così stanco e mi sembra di non aver fatto niente di quello che dovevo o volevo fare oggi?"; oppure "perché oggi ho fatto tutto quello che dovevo o volevo fare e sono così insoddisfatto di questa giornata?".
Queste domande, forse, qualche volta potrebbero ancora emergere alla fine di un bel lunedì di corse (o martedì, o mercoledì...), ma il diario di bordo, se tenuto bene, può aiutarci a trovare una risposta a queste domande ed eventualmente anche un correttivo a ciò che secondo noi non va nella nostra ordinaria amministrazione. Questo perché, a prescindere dai grandi problemi della vita, è nel quotidiano che vanno ricercati i focolai della nostra  ordinaria frustrazione così come le fonti della nostra ordinaria serenità.
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OCCORRENTE:
1) Un album cartaceo per fotografie (a fogli bianchi scrivibili) o qualcosa che possa somigliargli (c'è chi usa agende, quadernoni, blocchi per appunti: il risultato estetico può essere meno piacevole, ma la funzione può essere assolta ugualmente);
2) Vecchi numeri di riviste illustrate che ci piacciono e che possiamo tagliuzzare in libertà (se vi piacciono, potete ricorrere anche a depliant di agenzie di viaggi o a cataloghi illustrati di varia natura)
3) Forbici
4) Colla
5) Righello
6) Penna
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All'inizio di ogni giornata -  o alla fine della giornata precedente, se la mattina non abbiamo tempo - utilizziamo una pagina di questo album come se dovessimo stilare un normale elenco delle cose che dobbiamo e/o vogliamo fare quel giorno. 
Procediamo così.
1) Cominciamo a sfogliare le nostre riviste illustrate preferite e ci soffermiamo sull'immagine che istintivamente ci procura un senso di maggior benessere e appagamento. Quindi prendiamo le forbici, la ritagliamo e la incolliamo sul nostro album,  in alto a sinistra sulla pagina bianca dedicata ai programmi della giornata.
Attenzione, non dobbiamo accontentarci di un'immagine appena decente, solo perché magari abbiamo fretta.
Questa cosa è importante e va fatta con calma! Trattare frettolosamente questo passaggio equivale a trattare sbrigativamente ciò che "davvero ci piace" della vita: il che simbolicamente la dice lunga su come intendiamo passare la media delle nostre giornate!
Quindi noi continueremo a cercare finché non troveremo proprio un'immagine che ci "incanti".
Le mie amiche più previdenti usano ritagliare le loro immagini preferite nei momenti di relax (a volte addirittura la sera a letto!), per poi tenerne alcune già pronte in una cartellina o in una scatola, e utilizzarle  nei momenti in cui si dedicano al diario di bordo.
Personalmente, invece, amo ritagliare ogni giorno l'immagine più vicina al mio sentire del momento. Ma ognuno si organizzi come preferisce. L'importante è poter benedire ogni giornata che comincia, con una bella immagine che ci ricordi ciò che ci piace veramente della vita e del mondo, qualunque cosa abbiamo in programma per le prossime ore.
2) Quindi prendiamo il righello e, sul lato destro della pagina, tracciamo una tabella composta da:
  •  una colonna centrale per l'elenco degli impegni della giornata;
  • due colonnine a destra per segnare il punteggio che attribuiamo a ciascun impegno rispettivamente in termini di  U=UTILITA' e   P=PIACEVOLEZZA
da 0 (= assolutamente inutile o assolutamente spiacevole) a 10 (= massimamente utile o massimamente piacevole);
  • una colonnina a sinistra per  l'orario e per spuntare via via con una crocetta le cose portate a termine.
Il risultato sarà uno schema di questo tipo:

h.

6 novembre 2012

U

P

8
Telefonare ad A.
6
8
9
Appuntamento con B. 
8
3
10
Appuntamento con C.
7
7
11
Scrivere relazioni 
8
6
12
Fare spesa verdura 
7
6

Eccetera eccetera
...
...





























Gli spazi bianchi che residuassero, verranno occupati con eventuali attività che non avevamo previsto o programmato, ma che poi comunque abbiamo portato a termine durante la giornata.
È importante segnare anche queste,  perché fanno parte dei motivi per cui a fine giornata potremmo non essere riusciti a portare a termine alcune attività programmate, oppure dei motivi per i quali a fine giornata siamo  esageratamente stanchi e non capiamo perché (...e intanto abbiamo fatto di tutto: il previsto e l'imprevisto!).
Già questa è un'informazione molto interessante circa l'andamento delle nostre giornate e può aiutarci a vedere con più chiarezza qual è il carico effettivo che portiamo sulle spalle, e soprattutto chi decide effettivamente l'andamento delle nostre giornate: noi, con la nostra programmazione, o il resto del mondo con le sue richieste? E allora magari uno può anche chiedersi come mai le cose vadano così e valutare, per esempio, se esista una strategia per migliorare la situazione.
Un'altra cosa importante è valutare se i punteggi globali delle attività della giornata siano o meno equilibrati in termini di utilità e piacevolezza: troppe cose utili e spiacevoli, possono rendere le nostre giornate molto pesanti; troppe cose piacevoli e inutili, per contro, possono darci l'impressione che noi stessi siamo inutili.
La  prima cosa di cui personalmente mi sono accorta, quando ho cominciato a dare un punteggio ai miei programmi della giornata, era che - in mancanza di un preciso punteggio - io tendevo a considerare "piacevoli" le cose utili che non fossero specificamente "spiacevoli", per cui a fine giornata non ritenevo di aver bisogno di una compensazione sul fronte piacevolezza.
Ritirare i vestiti in lavanderia o portare a lavare la macchina, per esempio, sono attività utili e non  specificamente spiacevoli. Io ho anche la tendenza a fare sempre due chiacchiere con chi incontro qua o là, per cui alla fine torno a casa anche contenta. Ma attenzione: il fatto di riuscire a prendersi il buono dalle situazioni è un'ottima cosa, purché non confonda le carte. Il punteggio dato preventivamente serve a questo: oggi vai in lavanderia e all'autolavaggio, sono le uniche attività piacevoli della tua giornata? Bene. Valgono 10 come piacere? No. Valgono 6. Vediamo allora questo 6 cosa va a compensare. Se va a compensare una sfilza di attività con utilità 10 e piacevolezza 4... non basta certo come quota di piacere quotidiano!
Quindi metteteli i punteggi alle cose che fate. Metteteli sempre.
La capacità di trasformare in un'occasione di piacere anche le incombenze utili è una grandissima risorsa, ma ci meritiamo comunque (e direi a maggior ragione, se facciamo tantissime cose utili!) anche qualche attività con punteggi alti in partenza sul fronte del piacere.
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Una cosa che a volte, col procedere degli anni (e quindi con l'aumentare dei pensieri, delle responsabilità ecc.), riesce difficile fare è trovare attività con punteggio altissimo in termini di  piacevolezza.
Le attività con punteggi alti sono di solito le nostre passioni, e chiunque ne coltivi una con tutto se stesso sa bene in che consista la magia di quei momenti.
In effetti avere una passione e coltivarla è una vera benedizione, la vera cura contro l'invecchiamento, ed una delle fonti più feconde di appagamento e serenità.
Questo solo per dire: se avete una passione, tenetevela cara, e mettetela nella vostra lista degli impegni!
Trovate il tempo per suonare, o fare giardinaggio, o fare composizioni di fiori, o giocare con i vostri bambini, o ricamare, o giocare a calcetto, o fare yoga, o fare tiro con l'arco.
Non è tempo perso: è tempo dedicato ad attività con punteggio P alto.
È sbagliato in assoluto cancellarle di netto dalla propria agenda, per far spazio ad impegni con punteggio U più alto.
Ogni tanto si deve fare e si fa. E va bene.
Ma non può diventare una regola, perché le passioni sono ciò che ci rende amabile la vita.
Ed è da lì che poi traiamo l'energia e la forza anche per affrontare (senza soccombere...) tutte le attività Utilissime con punteggi P scarsetti.
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Ora avete capito perché è importante attaccare ogni giorno un'immagine che vi piace sul diario di bordo?
E' un modo come un altro per iniziare la lista degli impegni con qualcosa con basso valore U  e alto valore  P.  Un piccolo piacere inutile, che però cambia l'aspetto di tutto l'elenco!