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giovedì 3 gennaio 2013

Incamminarsi verso la propria meta e avvalersi di un coach

Passato Capodanno, ho tolto la copertina natalizia del blog e per un momento ho rimesso quella di sempre: l'immagine della mia scrivania con la tenda rossa sulla destra.
Quell'immagine riflette ciò che realmente ho davanti agli occhi quando vi scrivo, per cui, quando apro il blog e la guardo, la mia mente va direttamente all'idea di scrivere un post. E' propiziatoria, diciamo così.
Ieri però era il 2 gennaio e mi sentivo in... partenza. L'immagine della scrivania non rifletteva la mia tensione ad incamminarmi nel nuovo anno. Qualcosa nell'aria diceva "Pronti, partenza... via!". Come facevo a restare immobile alla scrivania? 
Infatti ci sono stata molto poco. Giusto il tempo di fare una cosa la mattina (cambiare l'immagine di copertina) e una cosa la sera (l'invito per il nostro incontro del 6 gennaio sul tema del life coaching ).
In realtà le due cose sono connesse.
L'immagine è quella di due zainetti e due bastoni che a settembre io e mia figlia abbiamo appoggiato tra le pietre del Vesuvio, durante una sosta del nostro cammino verso il cratere. Stavamo salendo insieme verso la cima della nostra montagna (che per l'appunto è il Vesuvio); gli zainetti erano il nostro bagaglio ed i bastoni gli  strumenti per facilitare la salita.
Anche questa immagine è propiziatoria,  mi sono detta. Non tanto per lo scrivere (che alla fine è venuto comunque) quanto per il mettersi in cammino. 
Ma in cammino verso che? Noi nella realtà salivamo verso il cratere del Vesuvio, ma la scalata di una  montagna (e di un vulcano, poi!) ha ampi risvolti anche simbolici. Ognuno, dopo tutto, ha una salita davanti a sé (una montagna da scalare) quando ha in mente una sua meta, quando ha degli obiettivi nella vita che richiedono impegno, fede, tenacia, lavoro.
Con che mezzi l'affronta, oltre che con le sue gambe? La foto sembra dire: con ciò che si è portato nello zaino come bagaglio personale, con un bastone e magari - visto che zaini e bastoni sono due - anche con un compagno di viaggio, che qui è presente come compagno del momento di sosta. 
Questo è lo spirito di chi si avvale del life coaching, mi sono detta.
Avviarsi con le proprie forze (gambe),  le proprie risorse (bagaglio) ed i propri strumenti (bastone) verso la propria meta, ma non fare il viaggio da soli. O almeno non del tutto. Si può essere soli sulla strada ed in buona compagnia durante le soste.
Una sosta fatta in due può essere utile per confrontarsi, riflettere insieme, valutare insieme, programmare,  rivedere l'itinerario, prendere il coraggio per andare avanti, ma a volte anche per tornare indietro, cambiare sentiero, e così via.
Anche così può essere letto il life coaching.
*** 
Il di più a voce nel nostro incontro fissato per 
Domenica 6 gennaio 2013, dalle ore 18 alle ore 20, a Portici.
Il clima sarà amichevole e quasi giocoso, e sarà l'occasione per dare ai presenti  un piccolo assaggio gratuito del metodo e propiziare un buon inizio del "vero" anno lavorativo.
Chi volesse aderire, può mettersi in contatto con me, telefonicamente (al 388.8257088) o via email (maltiero@alice.it),  e riceverà ulteriori indicazioni su come arrivare (e cosa...portare!).

A presto!