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sabato 26 settembre 2015

Ascoltare le emozioni che sussurrano (o gridano) nel corpo

Alzi la mano chi conosce formule universali per descrivere cosa si prova quando si vive un'emozione.
Gli esperti potrebbero dirci che le emozioni ci predispongono ad agire in un certo modo e ad assumere determinati atteggiamenti.
Rabbia, tristezza, paura, disgusto, senso di colpa, sorpresa, gioia, amore ci spingono infatti a comportarci in modi  particolari e anche ad assumere determinate posture, espressioni del viso, toni di voce e così via.
Potrebbero dirci che le emozioni si manifestano con alcuni cambiamenti a livello fisico. Per esempio cambiamenti di tipo neurologico (che coinvolgono il cervello e il sistema nervoso), di tipo cardiovascolare (che coinvolgono il cuore e il sistema circolatorio), di tipo ormonale (che coinvolgono cioè i messaggeri chimici che circolano nel nostro sangue).
E se ci dicessero anche che tutti questi eventi fisici possono essere  misurati con apposite  apparecchiature?
Ci basterebbe una lettura di questo tipo per descrivere le nostre esperienze emotive per come le viviamo  realmente noi, standoci dentro?
Credo che non ci basterebbe.
A meno che la macchina in questione non fosse così ben fatta da prendere questi dati,  elaborarli ben bene, e  alla fine tirarne fuori una poesia, una canzone, un romanzo o un dipinto che sia calzante per noi, capace di riflettere ciò che realmente abbiamo provato, cosa davvero abbiamo sentito, stando dentro al nostro corpo vivo ed emozionato.
Che non è certo un fatto di numeri e misure.

Vissuta dal "di dentro" un'emozione è un'esperienza intima e personalissima, che a volte abbiamo noi stessi  difficoltà a decifrare, descrivere, nominare. A volte abbiamo un sentire confuso, che al massimo possiamo descrivere per categorie ampie, tipo "sto bene/sto male", "esperienza gradevole/sgradevole".
Durante gli esercizi di  consapevolezza psicosomatica la nostra attenzione viene portata alle sensazioni del corpo con un ascolto gentile, attento, non giudicante, pronto ad accogliere tutto ciò che c'è così com'è.
Impariamo così a sentire anche le tensioni ed i blocchi che ci sono nel nostro corpo, a riconoscerli, ad esplorarli, dedicando loro attenzione, interesse, cura. Così facendo può emergere in noi una maggiore consapevolezza anche dei nostri stati emotivi. Possiamo contattare emozioni negate, azzittite e bloccate nel corpo, e che finalmente hanno la possibilità di essere riconosciute, accettate, espresse e condivise.
A volte troviamo subito le parole per dare un nome alle nostre emozioni. Altre volte abbiamo bisogno di forme espressive diverse, che precedono l'elaborazione cognitiva e sono più immediate, come per esempio il disegno.
Quando abbiamo a che fare con le nostre emozioni difficili e dolorose, potremmo non avere tutta questa gran voglia di avvicinarci ad esse, osservarle e vedere di cosa sono fatte. Anzi, magari proprio il contrario! Probabilmente il nostro primo desiderio è di liberarcene al più presto, allontanarle da noi e dimenticarle in fretta.
Questa è una reazione umana e comprensibile. A nessuno piace vivere esperienze sgradevoli. E non c'è niente di male nell'evitarle, piuttosto che andarsele a cercare.
Il male comincia a sussistere quando l'evitamento di un'emozione difficile (come di un qualunque altro problema) diventa un modo per negarne l'esistenza. Questo atteggiamento non solo non  risolve il problema, ma rischia di farlo peggiorare. Infatti le nostre emozioni ci appartengono e negare ad esse ascolto è negare ascolto a noi stessi.
Immaginiamo che provare un'emozione sgradevole sia come sentire un bambino che piange e urla.
Nessuno vorrebbe sentirlo! Eppure è da irresponsabili far finta di niente o intimargli semplicemente di stare zitto perché ci dà fastidio. Avere cura di noi stessi e delle nostre emozioni difficili è un po' come avvicinarsi al bambino che strilla, chiedergli perché piange, prestare attenzione a ciò che ha da dire e  mostrare un interesse compassionevole e benevolo verso di lui e verso ciò che prova .
Accettare la sofferenza dell'anima, lasciar fluire le emozioni difficili dentro di noi, e prestare ad esse un ascolto attento e non giudicante, significa esprimere verso noi stessi un'attenzione sollecita e accogliente, e compiere così il primo e imprescindibile passo verso la cura e la guarigione.
A questo punto può acquistare senso anche il dolore e divenire una via di accesso per la comprensione di qualcosa di significativo che riguarda noi stessi e la nostra vita.
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MINDFULNESS PSICOSOMATICA

Pratiche di consapevolezza psicosomatica

per la salute del corpo e della mente
a Torre del Greco
presso Studio di Psicologia
Dr.Maria Michela Altiero

via G.Marconi n.35 - 388.8257088
 per informazioni clicca qui




lunedì 21 settembre 2015

MIRACOLI - Poesia di WALT WHITMAN


Perché la gente fa tanto caso ai miracoli?
Quanto a me, io non conosco altro che miracoli.
Che io passeggi per le strade di Manhattan,
o getti lo sguardo al di sopra dei tetti verso il cielo,
o sguazzi a piedi nudi lungo la spiaggia sul limitare delle onde,
o sosti sotto gli alberi nei boschi,
o parli di giorno con qualcuno che amo,
o giaccia nel letto di notte con qualcuno che amo,
o sieda a tavola a cena con gli altri,
o guardi gli estranei che mi stanno di fronte nel treno,
o osservi le api indaffarate attorno all’alveare in un mattino estivo,
o gli animali che pascolano nei campi,
o gli uccelli, o l’incanto degli insetti nell’aria
O il meraviglioso spettacolo del tramonto, o degli astri splendenti silenziosi e lucenti,
O la squisita delicata curva della luna nuova in primavera;
Queste cose con altre, ciascuna e tutte,
sono miracoli per me,
E, pur riferendosi al tutto, ciascuna sia distinta, e al proprio posto.
Per me ogni ora di luce e di tenebra è un miracolo,
Ogni pollice cubico di spazio è un miracolo,
Ogni miglio quadrato della terra è seminato di miracoli,
Ogni piede dell’interno della terra è affollato di miracoli.
Un continuo miracolo è per me il mare,
E i pesci che vi nuotano – e gli scogli – e il movimento delle acque
– e le navi e gli uomini che vi sono a bordo:
Quali miracoli più straordinari di questi vi sono?
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domenica 6 settembre 2015

In partenza a Torre del Greco il primo ciclo di incontri di benessere psicofisico del Progetto Benessere Globale - Presentazione 29 settembre 2015 ore 18



INCONTRI DI
BENESSERE PSICOFISICO
 tecniche di consapevolezza psicosomatica per la salute del corpo e della mente

Progetto “BENESSERE GLOBALE” per la promozione del benessere personale, promosso dall’Istituto di Psicosomatica PNEI dell’associazione aps Villaggio Globale e accettato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.


Presso: STUDIO DI PSICOLOGIA
 DR. MARIA MICHELA ALTIERO
Via GUGLIELMO MARCONI N.35 – TORRE DEL GRECO


Negli incontri di Benessere Psicofisico si sperimentano tecniche dolci di consapevolezza psicosomatica, lavoro sul corpo, energetica, respirazione e meditazione utili per ridurre lo stress, l’ansia e la depressione, che appesantiscono il cuore, creano tensione nervosa e muscolare e ci tolgono il piacere di vivere. Numerose ricerche scientifiche confermano l’efficacia di queste tecniche.
Negli Incontri di Benessere Psicofisico si prende consapevolezza dei propri blocchi psicosomatici e si impara a trasformarli.
Quando la mente si libera, il corpo si rilassa e ricomincia il piacere di vivere.


Il laboratorio sarà condotto da: Maria Michela Altiero, psicologa, counselor, life coach

formata presso Il Villaggio Globale di Bagni di Lucca per l’applicazione del

Protocollo del Progetto Benessere Globale - Gaia 2015


Per informazioni e prenotazioni contattare il n.388.8257088

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Come vi avevo preannunciato, ecco in partenza il primo ciclo di incontri del Progetto Benessere Globale - Gaia, qui sul territorio vesuviano.
Chi volesse altre notizie sul Progetto, può rileggere il post del 2 settembre, dove troverà ogni utile riferimento a riguardo (cliccare qui).
Una cosa da chiarire bene è magari questa: il progetto è concepito per raggiungere persone di diverse fasce d'età, per cui esistono degli adeguamenti dello stesso protocollo secondo che ci si rivolga a bambini, adolescenti, adulti.
Gli incontri di questo primo ciclo, che si svolgeranno presso il mio studio il martedì sera alle ore 18, a partire dal mese di ottobre, sono rivolti esclusivamente agli adulti. 
Si tratta della prima applicazione del protocollo nel territorio vesuviano ed ho piacere di presentarla ad un pubblico adulto per diffondere il senso e l'importanza di queste pratiche prima di tutto tra  loro.
Solo sperimentandole in prima persona, infatti, si possono realmente comprendere. E solo comprendendole si può avere fiducia nella loro efficacia e anche nell'importanza di diffonderle tra le nuove generazioni con un'azione capillare di educazione alla consapevolezza nelle scuole di ogni ordine e grado.  
I dirigenti scolastici, i docenti, i genitori e chiunque altro sia interessato all'argomento può contattarmi in privato per maggiori delucidazioni sulle attività dedicate ai più giovani, ma anche - perché no? - partecipare a questo primo ciclo di incontri riservato agli adulti. 
Questa può essere un'occasione per dedicare un po' di tempo e attenzione anche a sé stessi, avvicinandosi ad un mondo di sane pratiche che possono migliorare il loro benessere psicofisico,  ridurre lo stress, l'ansia e la depressione, e liberare  quella saggezza di corpo e mente che rende il mondo adulto un riferimento più stabile e affidabile anche per i giovani e i bambini che con esso si relazionano.
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Ricordatevi di prenotarvi telefonicamente.
Inoltre, se volete essere sempre aggiornati sugli eventi che organizzo, chiedete l'amicizia al profilo Facebook degli eventi Ciòchesimuove Noncongela Eventi (clicca qui)


mercoledì 2 settembre 2015

EVENTI IN PROGRAMMA: MINDFULNESS PSICOSOMATICA - PROGETTO BENESSERE GLOBALE - GAIA. Un programma di educazione alla consapevolezza globale


Cari amici,
eccoci di nuovo insieme dopo un mese di silenzio.
Potreste avermi immaginata in vacanza da tutto, compreso questo blog, e un po' ci avreste azzeccato. Le mie sacrosante ferie, infatti, me le sono prese anch'io (non si pensi che predico bene e razzolo male...).
Devo anche dirvi però, all'onor del vero, che negli ultimi dieci giorni di agosto, fortificata dal meritato riposo e incoraggiata da una borsa di studio, mi sono tuffata in un ritiro di formazione intensiva (110 ore in 10 giorni...)  per gettare le basi di una nuova importante iniziativa.
Faccio parte infatti di un gruppo di psicologi selezionati e formati per diffondere su tutto il territorio nazionale un Protocollo di Mindfulness Psicosomatica (PMP) rientrante in un progetto approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e sostenuto dall'UNESCO.
Il progetto in questione, che si chiama  PROGETTO BENESSERE GLOBALE - GAIA, è stato ideato e sviluppato da un'equipe di docenti, professori universitari, educatori, psicologi e medici dell'Istituto di Psicosomatica PNEI dell'Associazione di Promozione Sociale Villaggio Globale di Bagni di Lucca ed è  un programma di educazione alla consapevolezza globale e alla salute psicofisica, che ha come destinatari bambini, giovani e adulti, con particolare attenzione alle persone disagiate e a rischio.
Il progetto è rivolto ai gruppi e verrà presentato sia nelle  scuole sia in altre strutture pubbliche e private.
Conto di presentarlo inoltre anche presso il mio studio (per notizie sul primo incontro clicca qui), dove partirà al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti (almeno 14 persone). Chiunque sia interessato, e desideri informazioni e chiarimenti, può contattarmi telefonicamente al numero 388.8257088. 
A seguire troverete altre notizie sul progetto, ed un  breve (ma esauriente) video di presentazione.
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  • I Dirigenti Scolastici che volessero leggere una presentazione più completa e formale del progetto stesso, nella sua parte propriamente dedicata alle scuole, possono cliccare qui.



  • Gli altri soggetti interessati al Progetto Benessere Globale anche al di  fuori della dimensione scolastica, possono consultare il sito del Progetto Generale cliccando qui.



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VIDEO DI PRESENTAZIONE:

Notizie e informazioni estrapolate dalla documentazione che correda il progetto.

"I dati nazionali ed internazionali sullo stato di salute della popolazione - si legge nell'introduzione al Protocollo del Progetto Benessere Globale Gaia - evidenziano un crescente malessere dovuto al peggioramento delle situazioni economiche e sociali (Rapporto Bes, Cnel - Istat 2014), un aumento dello stress, dell'ansia e della depressione  negli adulti (dati Istat e Passi) e negli adolescenti (dati Health for the World's Adolescents international survey), un incremento del malessere psicofisico dei bambini (dati Emergenza Italia - Telefono Azzurro, 2012), un aumento della violenza famigliare e di genere sulle donne e sulle giovani (dati Eures, 2014). Questo malessere si riflette sui giovani e sugli adulti generando stress, disagio psicosomatico, aggressività, isolamento e depressione; disturbi che l'OMS, l'Organizzaione Mondiale della Sanità, ha definito come le "malattie del nostro tempo".




La finalità del Progetto Benessere Globale Gaia è di promuovere un programma educativo che ponga al centro lo sviluppo di una consapevolezza globale di sé stessi e del pianeta e che dia le basi etiche, scientifiche e umane per essere cittadini creativi della società globalizzata in cui viviamo. 


Gli obiettivi pratici del Progetto Benessere Globale Gaia in sintesi sono: 
1. Sviluppare una maggiore consapevolezza psicosomatica di Sé (corpo ed emozioni);
2. Migliorare il benessere psicofisico riducendo lo stress, l’ansia e la depressione;
3. Migliorare il rendimento scolastico aumentando l’attenzione e la presenza, e riducendo l’irrequietezza e la tensione;
4. Gestione delle emozioni e contenimento della reattività e degli impulsi (autoregolazione)
5. Migliorare il clima e la cooperazione del gruppo classe;
6. Offrire una base di informazioni etiche, scientifiche e culturali per una cittadinanza globale;
7. Educazione all’interculturalità e ai diritti umani per una cittadinanza globale (UNESCO).
A tal fine i destinatari del Progetto Benessere Globale Gaia apprenderanno, in un percorso di 12 incontri (eventualmente estensibile fino a 24 incontri) pratiche di consapevolezza di sé, di benessere psicofisico e di intelligenza emotiva tese ad attivare le risorse personali e a migliorare la fiducia in se stessi, in modo da relazionarsi positivamente con gli altri e con la società in trasformazione. Il percorso integra aspetti esperienziali ed aspetti informativi 
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Gli effetti delle pratiche di consapevolezza utilizzate nel Progetto Gaia sono stati validati scientificamente da numerose ricerche psicologiche e cliniche internazionali che provano l’efficacia di queste pratiche per la riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione, per il miglioramento del benessere psicofisico, della stima di sé e anche per il miglioramento dell’attenzione, della concentrazione e del rendimento scolastico .

Le basi scientifiche del protocollo
Il Progetto Benessere Globale - Gaia, al fine di sviluppare una reale consapevolezza globale, prevede un protocollo articolato in quattro principali aree educative che corrispondono alle principali dimensioni neuropsicologiche umane:
- in giallo la consapevolezza di sé, che corrisponde alla funzione centrale del cervello,
- in rosso la consapevolezza corporea-emotiva del cervello sottocorticale
- in blu la consapevolezza scientifica dell’emisfero razionale
- e in verde la consapevolezza etica dell’emisfero intuitivo.
La comprensione integrata di queste quattro dimensioni porta ad una consapevolezza globale, che integra la dimensione personale con le dimensioni sociali e culturali.
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