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giovedì 13 giugno 2019

Il momento di lasciar andare. Una meditazione e una poesia

A volte la nostra sofferenza può avere le sue radici nel nostro rimanere aggrappati a qualcosa, qualcosa che non riusciamo a lasciar andare e che ci impedisce di evolvere. 
Può trattarsi di una relazione finita, del ricordo di qualche evento del passato che ci fa ancora soffrire (un torto subito, un errore commesso), del timore di un evento futuro e incerto che non abbiamo il potere di evitare.  La mente torna e ritorna su questi temi e la ricchezza del momento presente con tutti i suoi doni e le sue potenzialità viene offuscata.
I casi di sofferenza indotta da qualcosa che non riusciamo a lasciar andare sono tanti e vari. Non sempre sono facili da riconoscere.
Ci sono alcune "guerre perse in partenza", per esempio, che a volte ci ostiniamo a combattere e combattere nella nostra vita,  nell'illusione che prima o poi le vinceremo. Sono certe tipiche situazioni di scacco, che conosciamo benissimo perché si ripetono immancabilmente nella nostra vita secondo lo stesso cliché. Se ci caschiamo e ci ricaschiamo cento volte, è perché non lasciamo andare il nostro desiderio disperante che le cose non siano come sono, e l'illusione che questa situazione sempre uguale non ci porterà  anche questa volta al solito punto morto (dove invece  immancabilmente ci porta).  
Non è facile per nessuno capire cosa ci sarebbe da lasciar andare nella propria vita, nel proprio cuore, nella propria mente.  E tanto meno quando, visto che c'è un tempo per tutte le cose:  un tempo per  trattenere e un tempo per mollare, un tempo per insistere e un tempo per desistere, un tempo per restare e un tempo per uscire di scena.
C'è chi nel dubbio resta come appeso a un trampolino, tra il desiderio di fare un tuffo e la paura di tuffarsi,  tra il senso di falsa sicurezza che dà il restare aggrappati a qualcosa di noto e lo sgomento che genera l'idea di  lasciarlo andare e sperimentare il nuovo.
Se dentro di noi questo tema in qualche modo risuona, nella nostra personalissima variante, proviamo  a prendere la faccenda un po' alla larga, trattandoci con gentilezza: lo spirito non è quello di muoverci rimproveri o di forzarci a fare qualcosa per cui non ci sentiamo pronti.
Accostiamoci semplicemente all'idea di come potremmo sentirci se riuscissimo davvero a lasciar andare ciò che oggi è maturato a sufficienza per essere lasciato andare. Ricordiamoci che anche i frutti più dolci non possono restare in eterno sui rami di un albero, e il cibo migliore non può restare in eterno nel nostro frigorifero e nemmeno nel nostro corpo.
Accostiamoci oggi al lasciar andare con una meditazione guidata  tratta dal mio canale YouTube e con una poesia di cui non è chiara la paternità. Si intitola She let go (Lasciò andare); alcuni l' attribuiscono ad Ernest Holmes, altri a Jennifer Eckert Bernau, altri al Rev.Safire Rose. Di chiunque sia, mi sembra molto bella e con una sua delicata tonalità spirituale che la rende un po' speciale. Eccola, a seguire, dopo la meditazione, prima nella traduzione italiana e poi nella versione inglese.
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Lasciò andare.
Senza un pensiero o una parola, lei lasciò andare.
Lasciò andare la paura.
Lasciò andare i giudizi.
Lasciò andare la confusione di opinioni che sciamano intorno alla testa.
Lasciò andare l'indecisione in lei.
Lasciò andare tutte le ragioni "giuste".
Totalmente e completamente,
senza esitazione o preoccupazione, ha appena lasciato andare.
Lei non ha chiesto nessun consiglio.
Lei non ha letto un libro su come lasciare andare ...
Lei non ha pregato le Scritture.
Ha appena lasciato andare.

Lasciò andare tutti i ricordi che la legavano.
Lasciò andare tutta l'ansia che le impediva di andare avanti.
Lasciò andare la progettazione e tutti i calcoli sul giusto.
Non ha promesso di lasciar andare.
Lei non ha scritto la data.
Non ha fatto alcun annuncio pubblico e messo nessun annuncio sul giornale.
Lei non ha controllato le previsioni del tempo o letto il suo oroscopo quotidiano.
Ha appena lasciato andare.

Lei non ha analizzato se lei avrebbe dovuto lasciar andare.
Non ha chiamato i suoi amici per discutere la questione.
Lei non ha fatto un trattamento spirituale.
Lei non proferì una parola. Ha appena lasciato andare.
Nessuno era in giro quando è successo.
Non c'era nessun applauso o un coro di congratulazioni.
Nessuno è stato ringraziato.
Nessuno si è accorto di nulla.
Come una foglia che cade da un albero, lei ha appena lasciato andare.

Senza nessuno sforzo.
Senza nessuna lotta.
Né bene né male.
Era quello che era, ed è proprio questo.
Nello spazio di lasciarsi andare, lei lascia che tutto sia.

Un piccolo sorriso appare sul suo viso.
Una leggera brezza soffia attraverso di lei.
E il sole e la luna splendono sempre.




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She Let Go
She let go. Without a thought or a word, she let go.
She let go of fear. She let go of the judgments. 
She let go of the confluence of opinions swarming around her head.
She let go of the committee of indecision within her.
She let go of all the ‘right’ reasons. Wholly and completely, 
without hesitation or worry, she just let go.
She didn’t ask anyone for advice. She didn’t read a 
book on how to let go… She didn’t search the scriptures.
She just let go.
She let go of all of the memories that held her back. 
She let go of all of the anxiety that kept her from moving forward. 
She let go of the planning and all of the calculations about how to do it just right.
She didn’t promise to let go. 
She didn’t journal about it. 
She didn’t write the projected date in her day-timer.
She made no public announcement and put no ad in the paper. 
She didn’t check the weather report or read her daily horoscope. 
She just let go.
She didn’t analyse whether she should let go. 
She didn’t call her friends to discuss the matter. 
She didn’t do a five-step Spiritual Mind Treatment. 
She didn’t call the prayer line. 
She didn’t utter one word. She just let go.
No one was around when it happened. 
There was no applause or congratulations. 
No one thanked her or praised her. 
No one noticed a thing. 
Like a leaf falling from a tree, she just let go.
There was no effort. There was no struggle. 
It wasn’t good and it wasn’t bad. 
It was what it was, and it is just that.
In the space of letting go, she let it all be. 
A small smile came over her face. 
A light breeze blew through her.
And the sun and the moon shone forevermore.
***

(The author of this poem is unclear. A few sites list Ernest Holmes as the author, another Jennifer Eckert Bernau and still another Rev.Safire Rose)

foto di Ankus Minda on Unsplash
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