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mercoledì 28 dicembre 2022

Mindfulness. Il 3 gennaio incontro di follow-up per partecipanti al programma MBSR


Il 3 gennaio, dalle ore 18:00 alle ore 20:30, è in programma un incontro di follow-up per i partecipanti al programma MBSR - Mindfulness Based Stress Reduction. 
L'incontro si tiene online, su Zoom, ed è aperto a tutti coloro che abbiano partecipato ad un'edizione del programma MBSR con la mia conduzione.
Questa volta sono ammesse all'incontro anche alcune persone che hanno seguito con me percorsi di altra natura, ma che abbiano comunque seguito anche un programma MBSR con la guida di altri istruttori. 
Incontrarci il 3 gennaio per due ore e trenta di pratica di gruppo, proprio come durante i nostri incontri del programma MBSR, sarà un modo per ritrovarci insieme sul sentiero. 
Come sempre avremo anche preziosi momenti di condivisione di gruppo, in cui ci confronteremo sulle nostre esperienze dopo la fine del programma MBSR.
 Potremo così anche fare il punto su come si è evoluto il nostro rapporto con la pratica dopo la conclusione del programma, sulle difficoltà che abbiamo incontrato, sui frutti che abbiamo raccolto dopo che il seme della mindfulness è stato messo nelle nostre vite e su cosa può sostenerci per l'avvenire. 
Tutto questo ci consentirà di rafforzare (o ritrovare) la nostra motivazione a proseguire nella pratica anche quest'anno, da soli e in compagnia, consegnando al nuovo anno la nostra intenzione di pratica rafforzata dallo spirito del gruppo.





venerdì 23 dicembre 2022

Auguri di buon Natale e Meditazioni di fine anno




Anche quest'anno per Natale e per il 31 dicembre abbiamo due appuntamenti con meditazioni un po' speciali.
La novità questa volta è che c'è anche un terzo appuntamento, il 24 dicembre, per una meditazione di gentilezza amorevole a misura di bambino.
Che i nostri bambini possano imparare a cullare nel loro cuore parole di gentilezza amorevole e continuare a diffonderle intorno a sé come auspici di pace, amore e felicità per tutta l'umanità.

Come sempre, per ogni nuova meditazione su YouTube, potremo praticare tutti simultaneamente il giorno della première, o anche successivamente utilizzando lo stesso link.

Un caro saluto a tutti e ancora tantissimi auguri di buone feste e di buona pratica!

Maria Michela






Ecco il calendario delle nuove meditazioni che verranno caricate sul canale YouTube per fine anno, con i relativi link e orari delle première:


💝

al link: https://youtu.be/TAM0lzqwSbs


💫

al link: https://youtu.be/G3u7j_x5FSM

 


domenica 11 dicembre 2022

La fiaba di mia nonna in un protocollo di Mindfulness per bambini con la prefazione del Dalai Lama



È con gioia che vi comunico che la fiaba di famiglia “La Castellana”, tramandata da mia nonna Maria a mia madre e da mia madre a me e da me alla mia discendenza, ai miei clienti e ai lettori di questo blog, è stata di recente pubblicata in un libro con la prefazione del Dalai Lama (Mindfulness per i disturbi del comportamento - Modelli di intervento e attività per bambini e genitori, di P.Muratori, R.Ciacchini, C.Conversano e S.Villani, edizioni Erickson) in quanto lettura consigliata ai bambini per far loro comprendere la pratica del body scan. 

La pratica del body scan - come molti lettori di questo blog già sanno - è un esercizio di consapevolezza corporea tradizionalmente proposto in tutti i protocolli Mindfulness-Based ed ora inserito appunto anche in un protocollo per bambini con disturbi del comportamento.

Il libro in sé è un manuale per “addetti ai lavori” e quindi magari non riveste molto interesse per il lettore non professionale. Al tempo stesso mi fa piacere sapere che questa preziosa storia ereditata da mia nonna sia sopravvissuta al passare del tempo, e credo che lei sarebbe stata contenta di sapere che la sua fiaba (benché ritoccata da mia madre mentre me la raccontava e un po’ ritoccata anche da me, che l’ho riscritta a modo mio sul blog), sia giunta fino ad oggi e soprattutto che alla fine sia finita in un “contenitore” approvato addirittura dal Dalai Lama! Per leggere la fiaba qui sul blog, andare a questo link

Sul mio canale YouTube esistono varie versioni della pratica del body scan, guidate dalla mia voce e dedicate soprattutto agli adulti. 

Esiste però anche una versione per bambini, che è più esattamente un'introduzione al body scan vero e proprio pensata proprio per i più piccoli.

Per chi non la conoscesse, la ripropongo qui:


www.mariamichelaaltiero.it













lunedì 31 ottobre 2022

La meditazione dei quattro elementi. Una pratica per radicarci, lasciar andare, caricarci di energia ed aprirci alla libertà



Appuntamento su 
martedì 1° novembre alle 10:30
per la première della
MEDITAZIONE DEI QUATTRO ELEMENTI
Ecco il link a cui collegarsi per seguire la pratica
sia durante la première sia in seguito: 
***
Quando ci sentiamo mancare il terreno sotto i piedi, possiamo recuperare un senso di maggiore stabilità e di contatto con la solidità della terra, ricorrendo all'immagine di una montagna.
Quando sentiamo molta tensione nel corpo e nella mente ed abbiamo bisogno di lasciarla andare, l'acqua può esserci maestra con il suo fluire.
Quando ci sembra che la nostra energia sia stata risucchiata via, possiamo riaccendere il fuoco dentro di noi, attingendolo da un fuoco amico.
Quando ci sentiamo costretti, chiusi e in gabbia, possiamo ritrovare leggerezza e libertà contemplando la spaziosità del cielo.
La meditazione dei quattro elementi può esserci d'aiuto per ritrovare l'equilibrio dopo un'esperienza impegnativa, un'interazione difficile, l'incontro con qualcuno o qualcosa che ci ha scossi. Può essere anche un modo, in realtà, per concederci una pausa rigenerante, di tanto in tanto, in uno spirito di generale cura amorevole di noi stessi.
La pratica consiste nel portare l'attenzione su alcune qualità degli elementi terra, acqua, fuoco e aria e contemplarle con l'intento di favorirne lo sviluppo anche dentro di noi. 
La pratica può essere fatta sia ad occhi chiusi, come visualizzazione guidata, evocando mentalmente le immagini di una montagna, di una cascata, del fuoco e del cielo, suggerite dalla voce guida, sia ad occhi aperti, recandoci fisicamente in un contesto naturale dove siano compresenti una montagna, una manifestazione dell'elemento acqua (cascata, fontana, mare, fiume), una manifestazione dell'elemento fuoco (una fiamma, piccola o grande, ma anche il sole volendo) e un'ampia zona di cielo.
Personalmente l'ho sperimentata anche camminando, qui dalle mie parti, tra mare e cielo (la montagna era il Vesuvio ed il fuoco era il sole) e mi è stata molto utile per ritrovarmi in un giorno difficile.
Possa questa pratica arricchire il bagaglio delle nostre modalità di cura di noi stessi.
Possano le nostre risorse sonnecchianti risvegliarsi ed essere aiutate a  svilupparsi.
Possano le risorse risvegliate portare doni preziosi nelle nostre vite e illuminare la nostra strada.


martedì 25 ottobre 2022

Fiducia, amicizia, silenzio e poche preziose parole. Storia di una camminata nel bosco



In questo periodo ho un braccio ingessato e sono un po' limitata nell'autonomia degli spostamenti. Non posso guidare e mi stanco  facilmente quando mi spingo a piedi oltre un certo raggio da casa. 
Questo mi ha privata del grande piacere di andarmene a camminare ogni tanto da sola in silenzio nel bosco, cosa che mi fa così bene da poter quasi dire che mi fa male non andarci.

Domenica scorsa, una mia cara amica ha deciso di farmi un bel regalo e di accompagnarmi con la sua automobile fino al bosco più vicino.
Lei è un'amante del mare, lo so.  Per cui so anche che mi ha fatto un regalo da vera amica - un'amica attenta ai miei bisogni - optando per il bosco anziché per il mare, per una gita insieme.
Gliene sono stata davvero grata.  
Ma... c'era un "ma". 
Perché il regalo fosse per me un "vero" regalo, doveva essere accompagnato anche da un altro dono: il dono del silenzio. Ma come dire una cosa del genere a una persona senza rischiare di urtare la sua sensibilità?
Insomma... non solo usciamo con la sua macchina, non solo si va dove piace a me, anziché dove piace a lei, ma poi si deve pure stare in silenzio? So di amicizie che hanno cominciato a scricchiolare per molto meno.

Ho fatto un respiro. 
Per qualche motivo mi è tornata alla mente la pratica del luogo sicuro e una domanda che a volte si pone in accompagnamento a questa pratica, e cioè: quali persone sono ammesse nel vostro "luogo sicuro"?
Come a dire, se c'è un luogo (reale o immaginario) il cui solo pensiero vi rasserena, vi rassicura, vi fa sentire liberi e in pace, quali persone potrebbero stare lì con voi senza che il luogo perda queste sue proprietà benefiche?

Mi sono concessa allora di tornare per un momento con la mente in qualche bosco amico, luogo di libertà e di pace. 
Ogni presenza di tipo vegetale che si presentava alla scena era in piena sintonia con l'influsso benefico del bosco (i grandi alberi, le felci, i ciclamini, ogni filo d'erba, ogni foglia secca). 
Anche alcune presenze animali (il canto degli uccelli, la corsa di una lucertola, il volo di una farfalla). 
E presenze umane? Ma sì, nei boschi reali ho incrociato tante volte altre persone, a volte ci sono proprio andata con altre persone. La questione che fa la differenza quando c'è qualcun altro con me è se stiamo realmente nello stesso posto, con la mente, con il corpo, col cuore.

Una volta, camminando da sola, ho incrociato una donna della mia età con lo sguardo pieno di luce che mi ha chiesto:
«Come si sta qua?». 
Io le ho risposto: «Una meraviglia». 
Lei ha fatto cenno di sì con la testa e ha detto: «Quando vengo qua, poi torno a casa con il cuore pieno di pace». 
«È così anche per me», ho ribattuto io. 
Ci siamo scambiate un sorriso. Eravamo davvero nello stesso posto e l'esperienza ci accomunava profondamente. Con poche parole ci eravamo dette tutto e potevamo anche proseguire ognuna per conto suo.

Una volta ci sono andata in compagnia di gente esperta, che ha interrotto in tutto o in parte la magìa del luogo con raffiche di notizie storiche e dati scientifici, utilissimi certamente per catalogare, raccontare, informare il visitatore sul perché e il per come dei fenomeni della natura, ma che non consentivano l'ascolto dell'anima del bosco, che è potente ma parla a bassa voce.

Una volta c'era una pioggia leggera ed era un giorno feriale, e questo sussurrare gentile era amplificato dal suono delle gocce d'acqua che giocavano con ogni singola foglia. Uno dei custodi del luogo, in piena sintonia con questa musica, mi ha detto poche precise parole che mi hanno aiutata a comprendere il luogo più in profondità. Giardino contemplativo, ogni scorcio come un quadro, profumo dell'albero della canfora. Avrei aggiunto: riflesso di Dio in ogni goccia d'acqua. Ma l'ho tenuto per me. Per l'intimità dei miei occhi. Per godermi la pienezza del non detto.

Mi sono ricordata che queste mie passeggiate sono iniziate in un periodo in cui il mio medico di base dell'epoca (che ora è andato in pensione) mi aveva suggerito caldamente di mettermi a camminare per motivi di salute ed io lo avevo preso in parola, con  risultati sorprendenti.
Chi passa in automobile per la strada in cui abito, è facile che mi veda camminare da sola, con l'aria di una che non va da nessuna parte ma cammina per camminare. Anche il dottore mi vedeva e mi diceva: 
«Se tutti i miei pazienti mi ascoltassero e camminassero come fa lei...»
Il dottore era appassionato di varie cose che appassionavano anche me, per cui bastò poco per arrivare a parlare tra noi degli effetti benefici della camminata anche sulla mente e sullo spirito, oltre che sul corpo.
E di lì a parlare del valore del silenzio durante la camminata il passo fu breve. Allora si parlò di camminata consapevole senza che io mi rivelassi per istruttrice di una simile pratica, intesa come pratica di mindfulness, perché mi stavo godendo con lui il piacere di parlarne come esperienza umana preziosa in sé e per sé. 
E il dottore allora mi sorprese, perché mi disse: «Magnifica la camminata consapevole! L'ha mai fatta a marcia indietro?».
Cavoli... era un intenditore, il dottore. Infatti aggiunse: «Eh... è una bella prova di fiducia».
Avrebbe potuto anche dire: «di fiducia e di coraggio», ma alla fine non ce n'era bisogno. Sapevamo entrambi che, superata l'età dell'innocenza, la fiducia stessa molte volte può essere considerata una prova di coraggio.
Non ci addentrammo oltre sulla questione fiducia (fiducia in che, fiducia in chi) perché la nostra attenzione atterrò presto sulla strada di casa mia, che poi era anche la strada del suo ambulatorio.
Farla a marcia indietro avrebbe significato davvero andare in cerca di guai, con tutte le sorprese che riservano i marciapiedi.
Non basta che una via ci sia familiare per chiudere gli occhi alle sue insidie. 
La camminata all'indietro richiedeva luoghi più sicuri.

L'amica che domenica scorsa mi ha portata nel bosco era una delle persone che in passato, sfrecciando in macchina, mi avevano vista  camminare per strada con l'aria di chi cammina per camminare.
Ci conoscevamo, ma ci eravamo perse di vista da molti anni.
Un giorno mi mandò un messaggio che diceva: 
«Ti ho vista camminare da sola. Posso aggregarmi in silenzio?». Risposi di sì. E così cominciammo a camminare insieme ed andammo insieme anche nel bosco ogni tanto, e anche al mare.
Solo che è una persona molto simpatica e interessante, non ci vedevamo da secoli, ne avevamo passate di tutti i colori in tanti anni. Avevamo proprio tanto tantissimo da raccontarci.
Avevo ritrovato un'amica ma forse stavo perdendo la mia compagna di camminate.

Ho deciso allora di puntare su un atto di fiducia: avrei confessato il mio bisogno di natura e di silenzio alla mia amica, confidando nel fatto che mi avrebbe capita.
«Ho bisogno di natura e silenzio», ho scritto.
«Anch'io, uguale uguale», ha risposto.
Ed è stata una magnifica mattinata di ritorno alla terra, agli alberi, ai ciclamini, alle farfalle, ai giochi di luce tra le foglie fruscianti e al respiro di vita della natura, insieme anche ai moscerini, alle vespe e a qualche tronco secco da scavalcare. 

Non abbiamo parlato mai mai?
Sarebbe una bugia dire questo. Ma sicuramente ci sono state solo poche vere preziose parole, in sintonia con l'anima del luogo. 

Tra due grossi lecci correva a un certo punto una lunga zona di prato.
L'abbiamo scelta per una passeggiata consapevole a piedi scalzi da un albero all'altro.
L'erba era umida. Una bellezza. C'era pure qualche buca.
La mia amica dice: 
«Mi piace non guardare a terra e fidarmi di ciò che sento sotto i piedi».
Le sono grata per queste parole.
Questo intendo per poche vere preziose parole, in sintonia con l'anima benefica del luogo.
Il cuore e la mente stanno tornando sulla fiducia. Mi posso fidare di ciò che sentono i miei piedi, mi posso fidare di ciò che sento anche se non vedo bene la strada. 

Quando siamo arrivate al leccio che avevamo di fronte, ho proposto di tornare al leccio che avevamo alle spalle senza voltarci, a marcia indietro, come diceva il dottore.
Non vedere la strada che stai percorrendo, non vedere il punto verso cui stai andando.
Siamo nel luogo sicuro, ma quanto sicuro? Le buche ci sono, io ho un braccio ingessato. Nell'aria vespe e nugoli di moscerini. Magari nell'erba qualcosa. 
Si va? Si va. Fidandoci di ciò che sentiamo, passo dopo passo, sotto i piedi, nelle orecchie, in qualche luogo tra corpo e mente che ci dà direzione e senso, anche se non sappiamo come funziona.

Abbiamo andature diverse.
A me piace assaporare ogni tanto anche la sosta e indugiare con l'attenzione nelle sensazioni del corpo da fermo.
Lo sguardo in una di queste soste si posa sul piccolo sentiero che c'è tra il leccio che ho di fronte, da cui mi sto allontanando,  e i miei piedi. 
Prima non c'era. È il segno del mio passaggio.
Non me ne sarei mai accorta se non avessi camminato all'indietro. 
Mi torna in mente la poesia Camminare di Antonio Machado: «Viandante non esiste il sentiero, il sentiero si fa camminando…». Ancora una volta poche preziose parole, in sintonia con l'anima del luogo.

La voce della mia amica alle mie spalle intanto dice: «Un passo a sinistra».
Mi fido e faccio un passo a sinistra.
«Un altro passo a sinistra».
Faccio un altro passo a sinistra. 
Mi piace questo seguire senza domandare,  mi piace assaporare questo stato interno di fiducia, riconoscerlo, sentire com'è fatto e come agisce sul corpo, sulla mente, sul cuore.
«Ancora un altro passo a sinistra e poi basta».
Eseguo in silenzio. 
C'è gratitudine. C'è la sicurezza di un buon motivo dietro queste istruzioni.
Proseguo la camminata all'indietro.
Alla mia destra compare la grossa buca che ho appena scansato, grazie ai tre passi a sinistra suggeriti dalla mia amica.

Il mio sentiero nell'erba non è più diritto, ora. Si nota la deviazione prima della buca.
Il mio luogo sicuro non era poi così sicuro, evidentemente.
Alla fine ciò che lo ha reso davvero sicuro è stata proprio la presenza di una persona amica, che era realmente con me... e ha visto una buca che io da sola non potevo vedere.

Una persona di cui potersi fidare anche perché capace di riconoscere il punto di equilibrio tra prezioso silenzio e preziose parole.
Che poi, alla fine, è ciò fa la differenza tra il silenzio che isola le persone e il silenzio che le unisce.










giovedì 6 ottobre 2022

EVENTO: Mindfulness per la riduzione dello stress - Programma MBSR ON-LINE edizione Autunno 2022


EVENTO: programma MBSR ON-LINE edizione Autunno 2022
(Mindfulness Based Stress Reduction)
 
Il Protocollo MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction è un programma per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza (mindfulness), la cui efficacia è stata dimostrata da molte ricerche scientifiche a livello internazionale. 
Dura otto settimane. 
Sviluppato a partire dal 1979 dal Prof. Jon Kabat-Zinn, fondatore della clinica per la riduzione dello stress presso la University of  Massachusetts Medical School, il programma MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction si è rivelato utile per affrontare molte problematiche connesse allo stress o causa di stress. È quindi indicato per tutte le condizioni di vita difficili, di breve o lunga durata. 
Durante il programma si apprendono varie pratiche di mindfulness sia formali sia informali (pratiche sul respiro, sulle sensazioni, sui suoni, sui pensieri, monitoraggio aperto, body scan, meditazione camminata, mindful yoga, esperienze di mindful eating e di mindfulness relazionale); si ricevono informazioni anche teoriche sullo stress; si condividono le proprie esperienze con altre persone, in coppia o in gruppo. 
Ai partecipanti al programma MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction è richiesto un impegno di pratica quotidiana a casa, supportato da schede cartacee e file audio forniti di volta in volta.
 
QUANDO: dal 13 ottobre al 1° dicembre 2022, ogni giovedì ore 18:00/20:30
Giornata di pratica intensiva: domenica 20 novembre ore 12:00/17:00.  
La giornata intensiva costituisce parte integrante e sostanziale del programma, per cui non è possibile iscriversi al programma di 8 incontri senza iscriversi anche alla giornata di pratica intensiva, salvo che si rientri tra coloro che hanno partecipato a precedenti edizioni del programma MBSR sotto la guida di Maria Michela Altiero. In tal caso è possibile aderire anche solo agli 8 incontri o solo alla giornata intensiva.
 
DOVE: On-line su Piattaforma Zoom.
 
COME: 
- prenotarsi inviando una richiesta via email a psicologa.altiero@gmail.com o compilando il sottostante modulo di contatto;
- lasciare il proprio numero di telefono;
- si verrà richiamati per un breve colloquio conoscitivo;
- si riceveranno via e-mail tutte le informazioni per iscriversi.
 
COSTI:
  • 242,00 euro (240,00 + 2,00 euro per bollo = tot.242,00 euro) per gli 8 incontri settimanali
  • +30,00 euro per la giornata di pratica intensiva
  • Totale 272,00 euro
Agevolazioni:
- per nuovi partecipanti che si iscrivono entro il 13 agosto 2022
  • Totale 222,00 euro (per 8 incontri settimanali, 1 giornata intensiva e 1 imposta di bollo)
- per nuovi partecipanti che si iscrivono entro il 13 settembre 2022:
  • Totale 242,00 euro (per 8 incontri settimanali, 1 giornata intensiva e 1 imposta di bollo)
- per chi ripete il programma MBSR con la guida di Maria Michela Altiero:
  • 122,00 euro, per 8 incontri settimanali e 1 imposta di bollo, in qualunque momento avvenga l'iscrizione;
  • 20,00 euro, per la giornata di pratica intensiva, se prenotata entro il 20 ottobre 2022;
  • 30,00 euro per la giornata di pratica intensiva, se prenotata successivamente.

- per nuovi partecipanti che si iscrivono dopo il 13 settembre 2022 è data la possibilità di ottenere

  • una dilazione di pagamento dell'intera quota di partecipazione di 272,00 euro in 3 o 4 rate con saldo entro la data del 3° incontro. 
Ai fini della tempestività delle iscrizioni per la riduzione delle quota di partecipazione, fa fede la data dell'ordine di bonifico partito alla propria baca per il pagamento delle quote stesse.

CON CHI: conduce il programma Maria Michela Altiero, psicologa e mindfulness trainer
 
RISERVATEZZA: i contenuti del programma on-line vengono condivisi solo tra i partecipanti, con impegno personale di ciascuno a rispettare il clima di intimità in cui si svolgono gli incontri. 
 
ALTRE INFORMAZIONI UTILI:
Il canale YouTube di Maria Michela Altiero fornisce varie tracce audio per supportare i partecipanti al programma MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction durante il lavoro a casa, sia durante il programma, sia successivamente.
È importante precisare che le sole tracce audio non possono considerarsi sostitutive del programma MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction, la cui efficacia ai fini della riduzione dello stress è dovuta a vari fattori.
I partecipanti infatti durante il programma MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction:
- ricevono indicazioni fondamentali per la corretta impostazione delle pratiche di mindfulness;
- vengono guidati, passo dopo passo e con indicazioni personalizzate, a cogliere aspetti salienti della consapevolezza di tipo mindfulness;
- vengono aiutati a indagare e a chiarire a sé stessi i vari aspetti della propria esperienza;
- vengono sostenuti nel cogliere il nesso e l'utilità delle pratiche di mindfulness apprese rispetto alle dimensioni stressanti della loro vita reale;
- vengono aiutati a non travisare il senso della mindfulness e a non scambiarla per ciò che non è;
- vengono messi in condizione di poter dedicare un tempo all'apprendimento delle pratiche di mindfulness, in un contesto protetto che facilita l'esperienza, lontano dalle pressioni e dalle richieste della vita ordinaria, a cui poi si torna con un atteggiamento nuovo, che consente di relazionarsi in maniera più funzionale (e anche più quieta, più saggia, meno allarmata) alle sfide di ogni giorno.


giovedì 15 settembre 2022

Contemplazione di un altro essere umano: un incontro con la comune umanità. Première su YouTube domenica 18 settembre ore 11:00



Appuntamento su 
domenica 18 settembre alle 11:00
 per la première della
CONTEMPLAZIONE DI UN ALTRO ESSERE UMANO
UN INCONTRO CON LA COMUNE UMANITÀ

Ecco il link a cui collegarsi per seguire la pratica
 sia durante la première sia in seguito: 

***


"Nulla di ciò che è umano mi è estraneo", dice una famosa frase di Terenzio. Eppure, quante volte abbiamo pensato di non avere nulla da spartire con certe persone...
Questa pratica è un invito a guardare attentamente un altro essere umano (anche in fotografia o mentalmente, se non ce l'abbiamo materialmente di fronte) e ad aprirci alla domanda: "Cosa ho da spartire io con questa persona?". E poi notare cosa cambia e cosa non cambia nella percezione che abbiamo di lei, nel nostro atteggiamento nei suoi confronti
La vita di relazione è una sfida continua, un campo dove l'incontro con l'altro può presentarsi come fonte di possibili attriti, competizioni, minacce piccole o grandi, che possono portarci istintivamente a chiuderci, corazzarci, metterci in protezione prima ancora di provare a conoscere e comprendere chi abbiamo di fronte. Il pregiudizio negativo sull'altro può creare barriere, separarci, isolarci, fino a farci sentire soli in mezzo alla gente, come separati e stranieri anziché membri di un'unica tribù fatta di persone che, pur nelle differenze individuali, conoscono tutte il dolore e la gioia, la rabbia e la paura, la vulnerabilità e il desiderio di stare bene, sentirsi amate, accettate e al sicuro.
Portando l'attenzione sugli aspetti di umanità che condividiamo con gli altri - tutti siamo stati bambini, tutti abbiamo avuto gioie e dolori, tutti abbiamo avuto momenti di rabbia, di paura, di piacere, tutti viviamo in un corpo che cambia nel tempo e che prima o poi si trasformerà in cenere - possiamo cominciare a cambiare il modo in cui percepiamo l'altro, riducendo così il senso di distanza e di separatezza, lasciandoci toccare dall'umanità dell'altro, che è anche la nostra umanità, dalla sua e nostra vulnerabilità e sperimentare un senso di maggiore vicinanza , solidarietà, calore tra esseri umani che può consentirci di sentirci meno soli nei mutevoli climi dell'esistenza.
Possiamo sentire che a questo mondo non siamo i soli a conoscere la sofferenza e la difficoltà, che siamo sulla stessa barca con altre persone, e che possiamo farci coraggio gli uni con gli altri tra le onde tempestose della vita e anche festeggiare insieme la bonaccia, quando arriva, condividere un sospiro di sollievo, sorridere insieme e insieme godere anche dei momenti di tranquillità e calma.
Che noi possiamo conoscere e apprezzare momenti di profonda sintonia con altri esseri umani, momenti in cui non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, non dobbiamo difenderci da nessuno e possiamo sentirci paghi delle cose semplicemente così come sono: con questo respiro, questo raggio di sole, questo cuore che batte senza fretta.



sabato 3 settembre 2022

Consulenza telefonica nel verde: tra psicologia, natura e tecnologia



È attivo un servizio di consulenza telefonica nel verde. 
Ecco di cosa si tratta e perché sceglierlo.
Il servizio si configura come possibile alternativa, in alcuni giorni e orari dedicati, rispetto alle sedute nel setting abituale online o in studio a Napoli


A volte ci vuole l'abbraccio del sole per scaldarci il cuore e a volte ci vuole il movimento del vento per scompigliarci i capelli e sospingerci verso un cambiamento. 
A volte ci vuole la forza degli alberi per sostenerci e farci ritrovare l'equilibrio e a volte ci vuole lo scorrere dell'acqua per pulire le ferite e ricordarci che tutto passa e anche questo momento passerà. 
A volte ci vuole il colore dei fiori, il loro profumo,  per risvegliarci alla vita attraverso i sensi e a volte ci vuole un onesto e umile contatto del corpo con la Terra, per ricordarci che siamo suoi figli, facciamo tutti parte della grande famiglia della vita terrestre, che ha le sue leggi, i suoi tempi e i suoi cicli, che riguardano tutti e anche noi.
È di questo che facciamo esperienza (di solito come sfondo e ogni tanto con un insight in primo piano) quando camminiamo insieme, durante un colloquio psicologico al telefono, stando magari uno in un bosco di montagna e l'altra in un parco cittadino vicino casa, o lungo un viale alberato ai margini dell'abitato e al confine con la campagna. 
È su un viale così in effetti che è cominciata nel 2020 l'avventura della consulenza telefonica nel verde. Quando con l'arrivo della pandemia le sedute divennero tutte online, una cliente mi disse che non era tanto la mia presenza fisica che le mancava, perché in fondo le bastava la mia voce e il sentirsi accolta dal mio ascolto mentre parlava. Ciò che davvero le mancava era il nutrimento del viaggio, l'insieme delle cose che avvenivano durante il cammino per andare e tornare dal mio studio. Le mancava scendere da casa ed andare fisicamente ad un appuntamento con sé stessa, trovando conforto nei suoi passi, nell'aria aperta e in tutto ciò che incontrava per strada e che completava il senso della seduta.
E da lì, come si dice, l'ostacolo divenne opportunità, perché aprì la strada alla possibilità  di uscire di casa in occasione di una consulenza telefonica e di fruire così del supporto della natura come aspetto complementare del percorso di benessere psicologico. 
Dopotutto  è proprio questa l'idea alla base della creazione dei cosiddetti healing gardens, i giardini terapeutici, luoghi in cui il semplice contatto (anche 'passivo' o, per meglio dire, 'riflesso') con la natura è considerato di complemento alle cure mediche, a sostegno dei processi di guarigione. 
Ecco così riemergere d'improvviso la mia formazione in terapia orticolturale maturata dieci anni fa presso la Scuola Agraria del Parco di Monza e le parole di Cristina Borghi, il medico che teneva il corso sui giardini terapeutici nonché autrice del libro Il giardino che cura. Il contatto con la natura per ritrovare la salute e migliorare la qualità della vita (Giunti Edizioni).
L'esperienza della consulenza telefonica nel verde è partita dapprima con una sola cliente e poi via via si è ripetuta con altre persone che ne hanno fatto richiesta, complici anche le vacanze e le maggiori occasioni per tutti di passeggiare all'aperto in luoghi ameni.
Un paio di scarpe comode, il cellulare, gli auricolari, a volte una giacca a vento. 
E poi la seduta che diventa una camminata. Per entrambi: per chi eroga la consulenza e per chi la riceve. La natura è il nostro setting condiviso: siamo semplicemente in cammino sullo stesso pianeta, uno in una certa zona, uno in un'altra, entrambi all'aria aperta. E questo si percepisce e crea una particolare sintonia anche al telefono.
A volte io cammino sulla mia strada alberata a confine con la campagna, il Vesuvio da un lato e il Golfo di Napoli dall'altro, altre volte vado in un bosco vero e proprio o in un prato. Dipende dai giorni, dall'appuntamento prima e dall'appuntamento dopo, dal tempo che fa.
C'è un tempo per i colloqui all'aperto e un tempo per i colloqui al chiuso.
Un'agenda ben organizzata deve tener conto di tanti fattori, delle tante richieste del momento,  ma anche e soprattutto delle caratteristiche di ciascuna persona, del suo particolare momento di vita e del tipo di questioni che l'hanno portata a intraprendere un percorso di consulenza e sostegno psicologico.
I percorsi di alcune persone si prestano ad una modalità di questo tipo, altri percorsi invece no e nell'ambito del medesimo percorso possono esserci fasi in cui questa modalità può essere d'aiuto e fasi in cui può non esserlo. 
La consulenza telefonica all'aperto può essere insomma una bella risorsa nell'ambito dei servizi tesi alla promozione del benessere psicologico delle persone, purché venga proposta senza forzature e solo allorché sussistano le condizioni giuste,  quando cioè la persona, con le sue caratteristiche, i suoi bisogni, le sue problematiche, possa davvero permettersela, goderne e trarne beneficio. Cosa che chiaramente va valutata caso per caso.



venerdì 5 agosto 2022

Pratica con le sensazioni di pancia. Dal 7 agosto su YouTube


Appuntamento su 

domenica 7 agosto alle 10:00
 per la première della
Pratica con le sensazioni di pancia
Ecco il link a cui collegarsi per seguire la pratica
sia durante la première sia in seguito:

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Il linguaggio popolare è pieno di allusioni psicosomatiche allo stomaco e in genere alla pancia: 
"Quella faccenda non l'ho ancora digerita", 
"Ho dovuto ingoiare un boccone amaro", 
"Quella persona mi dà la nausea", 
"Ci vuole un bello stomaco per fare certe cose",
"Se le cose si mettono male saranno dolori di pancia",
"Quel tale se la sta facendo addosso dalla paura".
Il corpo può essere il nostro barometro emotivo, dirci che tempo fa nella nostra vita. 
A volte ce lo può dire con un disagio nello stomaco, nelle viscere o con altre manifestazioni sensoriali in queste o altre regioni del nostro corpo.
Le pratiche di mindfulness psicosomatica sono pratiche di consapevolezza corporea ed emotiva, una strada per avvicinarci alla saggezza del nostro corpo, ascoltarlo, imparare a conoscere il suo linguaggio e fare tesoro dei suoi segnali, anche quando si esprimono sotto forma di disagio. 
A volte nel disagio corporeo si annidano emozioni bloccate, represse, allontanate dalla coscienza.
Aprirci all'ascolto del corpo è aprirci alla nostra realtà e fare tesoro di una conoscenza profonda di noi stessi. 
A volte dal semplice ascolto puntuale e premuroso del nostro corpo e dei suoi messaggi, qualcosa comincia a fluire più liberamente, le nostre emozioni, il nostro respiro, le nostre lacrime. Ci riappropriamo del contatto con la nostra verità, quale che sia. E quando ciò avviene il corpo lo sa e qualcosa comincia a cambiare.


sabato 23 luglio 2022

Dieci anni di blog e di ispirazioni per una vita più autentica, serena e creativa

 

Oggi questo blog compie dieci anni.
Festeggerò l'anniversario rimettendo in circolazione il primo post che ho pubblicato qui esattamente il giorno 23 luglio 2012.
Quel giorno avevo appena finito di creare la struttura del contenitore e il primo post mi serviva per fare un collaudo.
Volevo vedere se il blog funzionava, come funzionava e soprattutto se qualcuno sarebbe mai venuto da queste parti a leggere!
In dieci anni sono cambiate molte cose ed è cambiato un po' anche lo stile dei miei post, ma credo che comunque sia anche bello, ogni tanto, ritrovare materiale del passato, soprattutto quando si tratta di cose che appartenevano a qualche "periodo nascente" delle nostre vite: quando siamo entrati in qualche fase nuova, con la magia dei primi tempi, le incognite, l'entusiasmo e lo spirito d'avventura.
Il primo post si intitolava non a caso: "Desideri, pretese e speranze" e si può leggere cliccando qui 
Buona lettura, allora, se vi fa piacere e grazie di cuore per essere oggi qui con me a festeggiare! <3

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"...A volte noi desideriamo qualcosa, ma pensiamo che non ci spetti, che non ce la meritiamo, che non potremo ottenerla mai. E allora non ci proviamo nemmeno ad averla. Non la chiediamo a Dio, non la chiediamo alla sorte, non la chiediamo alle persone. Confessiamo a noi stessi un nostro desiderio segreto e ci diciamo da soli di no.
E questo è un ottimo sistema per assumerci il 100% della responsabilità delle nostre frustrazioni...