Dare per scontato il miracolo dell'incarnazione in un corpo è una perdita terribile;
recuperare il contatto con questo miracolo può rappresentare
per la nostra vita una profonda guarigione.
Non occorre altro che praticare il recupero dei sensi, tutti i sensi.
E... un certo spirito d'avventura.
(Jon Kabat-Zinn)
Oggi vi presento una pratica di mindfulness detta body scan o scansione del corpo, che consiste nel portare intenzionalmente e sistematicamente l'attenzione nelle varie zone del nostro corpo, con l’obiettivo di sentirle autenticamente mentre ci soffermiamo su di esse con consapevolezza.
Questa pratica può indurre uno stato di grande rilassamento al punto che a volte potremmo addormentarci o sentirci sul punto di addormentarci. Se ciò dovesse avvenire prendiamone semplicemente atto, ricordando comunque a noi stessi che la nostra intenzione non è quella di addormentarci ma piuttosto quella di risvegliarci (risvegliarci al corpo e nel corpo, con tutte le sue sensazioni). Possiamo quindi anche aprire gli occhi ogni tanto se questo ci aiuta a restare svegli e poi proseguire a occhi chiusi quando ci sentiamo pronti.
Più avanti troverete una traccia audio che consente, a chi lo desideri, di praticare la scansione del corpo con l'aiuto di una voce guida.
Ho registrato questa traccia seguendo lo schema che utilizziamo abitualmente nel protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), che è un po' diverso dallo schema che adottiamo negli incontri di Mindfulness Psicosomatica del martedì (protocollo PMP) a cui alcuni di voi si sono recentemente avvicinati partecipando al Progetto Benessere Globale - Gaia.
Nella versione che vi propongo oggi la pratica si fa stando sdraiati.
Vi consiglio quindi, prima di procedere, di trovare un posto tranquillo, una superficie comoda su cui possiate stendervi (un tappetino, un divano, un letto) e di munirvi eventualmente di un cuscino. Vi consiglio di procurarvi anche una copertina con cui coprirvi, perché dovrete restare immobili per mezz'ora e siamo pur sempre a febbraio...
Buona pratica, allora, a chiunque vorrà cimentarsi.
Vi lascio alla traccia audio seguita da un'altra citazione di Jon Kabat-Zinn sull'argomento.
"Praticando la scansione del corpo noi recuperiamo la sua pienezza di vita, così com'è, tirandolo fuori dalla nube di inconsapevolezza in cui l'abbiamo relegato dandolo per scontato, per quanto ci è familiare. Nel body scan noi lo investiamo della nostra attenzione e quindi del nostro apprezzamento e del nostro amore, senza cercare di cambiare niente. Siamo esploratori di questo universo corporeo in costante mutamento, che è noi stessi a un livello profondissimo e insieme non lo è a un livello altrettanto profondo.
Quando si vuole raggiungere una sorta di guarigione, se è possibile (per quanto remota possa sembrare), è essenziale che ci sia la volontà di riportare indietro il corpo da una sorta di oblio o di senso di ovvietà o dall'ossessione narcisistica per se stessi. Applicandoci tutti i giorni a questo compito noi ristabiliamo la connessione con la fonte stessa della nostra umanità, con il nostro nucleo centrale.
La consapevolezza che abbraccia i sensi li riporta in vita: l'abbiamo provato tutti una volta o l'altra, in momenti di vitalità sopra il comune. Nel caso della propriocezione, quando ci dedichiamo ad ascoltare il corpo in un modo disciplinato e amorevole per giorni, settimane, mesi e anni, con perseveranza, anche se all'inizio sentiamo ben poco, non possiamo prevedere quel che succederà. Una cosa però è sicura: il corpo a sua volta si mette in ascolto e risponde nei modi che gli sono propri, al meglio delle sue possibilità."
(tratto da: Jon Kabat-Zinn, Riprendere i sensi. Guarire se stessi e il mondo con la consapevolezza)
***
***
***
Argomenti collegati:
***