sabato 20 aprile 2019

Mindfulness: praticare con il dolore fisico. Traccia audio e auguri di serena Pasqua

Dr.Maria Michela Altiero
psicologa
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Auguro a voi tutti di poter trascorrere una buona Pasqua, in una condizione di spirito sufficientemente serena da farvi apprezzare tutto ciò che in questi giorni di festa potrà scaldarvi il cuore e farvi stare bene.
Il mio dono per voi è una nuova traccia audio che spero possa rendere più sereni questi momenti anche a chi sta facendo i conti con un dolore fisico.


Oggi proviamo una pratica di mindfulness che può esserci utile quando facciamo i conti con un dolore fisico. 
A volte può trattarsi di un dolore acuto (come quando battiamo violentemente contro uno spigolo) altre volte può trattarsi di un dolore cronico, un compagno di viaggio che sta sempre lì con noi o va e viene ma poi torna sempre. 
Se abbiamo dei metodi validi per sbarazzarci di questi dolori, ben vengano. Ma se così non fosse oppure se questi validi metodi per qualche ragione non potessero essere la soluzione a cui ricorrere stabilmente, allora la questione diventa un'altra, e cioè come convivere al meglio con un dolore fisico.
Uno dei maggiori problemi che abbiamo, quando è presente un dolore nel corpo, è la nostra naturale  tendenza a resistergli, perché questa paradossalmente aumenta il livello della nostra sofferenza. 
Questa resistenza ha componenti sia fisiche, sia mentali sia emotive. Il nostro corpo tenta di proteggersi dal dolore contrastandolo con la tensione muscolare. La mente tende a evitarlo, a respingerlo, a lottarci contro con pensieri ricorrenti ("Odio questo dolore." "Perché non se ne va?" "Non è giusto che io viva questo"). Il cuore sperimenta angoscia, risentimento, afflizione. 
La mindfulness suggerisce di lasciar andare ogni resistenza e di incontrare il dolore fisico con gentile interesse e delicata curiosità,  conoscendolo per quello che è:  una "semplice" sensazione fisica. 
Com'è fatta esattamente questa sensazione?
Dove la sentiamo? Che forma ha? Si muove o sta ferma? Ci dà l'impressione di avere un colore? Una temperatura? E' costante o varia di intensità? Cambia nel tempo?  Cambia se cambiamo posizione? 
Se ci accorgiamo che il corpo sta resistendo al dolore contraendosi in alcune zone, proviamo come meglio ci riesce ad allentare queste tensioni (magari ricorrendo alla tecnica del respirare nelle zone tese per favorire il rilassamento).
Se ci accorgiamo che arrivano pensieri, come sempre notiamo di che si tratta e poi li lasciamo stare, tornando con l'attenzione all'esercizio.
Una cosa che può affliggerci quando proviamo un dolore fisico è l'impressione che esso sia costante e immutabile. Un'attenzione gentile portata al suo reale modo di essere momento per momento, può rivelarci invece una sua fluidità e mutevolezza, che può confortarci (non è poi così vero che non cambia mai). 
Inoltre la mindfulness, coltivata con pratiche regolari, può aiutarci a integrare le sensazioni fisiche in un più ampio contesto di consapevolezza, e consentirci una certa presa di distanza dall'esperienza del dolore che ne attenua la gravità.
Vari studi condotti su persone che hanno partecipato al programma MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction, hanno evidenziato l'acquisizione di una capacità di relazionarsi meglio con il dolore fisico, di ammorbidire intenzionalmente le zone del corpo intorno ad esso, e di notare come il dolore fosse un processo mutevole, dinamico e più tollerabile, con significativi cambiamenti in termini di funzionamento e di capacità di godersi la vita.