martedì 6 ottobre 2015

Mindfulness Psicosomatica. Il gruppo nato oggi


Oggi si è riunito per la prima volta, a Torre del Greco, il primo gruppo da me condotto nell'ambito del Progetto Benessere Globale - Gaia  .
Spero di riuscire a pubblicare questo post  prima di mezzanotte (pur avendo cominciato a scrivere alle 23...) perché resti una traccia di questa data importante sul blog.
Se scriverò poche parole, lascerò che siano poche parole. Dopotutto per dire che si è posta una prima pietra... basta una sola pietra.
Stasera, appena cominciata la riunione, noi tutti abbiamo costruito una piccola opera collettiva: una sorta di  testimone del gruppo. 
Si tratta dell'oggetto rappresentato nell'immagine iniziale di questo post: un pezzo di legno che tiene insieme quattordici tra nastrini e cordicelle. Quattordici come noi.
Ogni membro del gruppo, infatti, ad apertura dei lavori, ha scelto una cordicella o un nastrino, l'ha legato al legno pronunciando il suo nome e si è presentato così agli altri.
E' stato un rituale di fondazione del gruppo con un suo valore simbolico. 
Dopotutto siamo davvero tutti diversi, come i nastrini e le cordicelle che abbiamo scelto. Eppure stiamo tutti insieme nel gruppo, a fare un unico discorso. Ognuno porta se stesso come entità separata dagli altri, ma stando insieme creiamo una dimensione che da soli non potremmo raggiungere (già l'esercizio dei suoni non sarebbe stato lo stesso con una voce sola...)
Devo dire che questo è proprio un bel gruppo, molto partecipe, molto vibrante, molto presente. 
So bene cosa significhi partecipare a questi gruppi e come possa essere coinvolgente come esperienza personale (a volte gradevole, a volte no).
Sono stata io stessa una partecipante in gruppi del genere. Lo sono tuttora, e potrei esserlo per sempre. Non c'è mai fine alla possibilità di sviluppare e affinare la consapevolezza. 
All'inizio delle mie esperienze con i gruppi che praticavano la mindfulness, ricordo che pativo un po' la neutralità del mio primo istruttore, quel suo non applaudire e non criticare, quel suo intervenire solo con domande tese a chiarire e precisare, così senza aspettative... come a non fare mai il tifo per nessuna squadra, tra le tante possibili nel mondo delle sensazioni, delle emozioni, dei pensieri; come se non gli importasse chi l'avesse vinta nel nostro cuore, se "i buoni" o "i cattivi"; come se non vivesse come un successo il fatto che le sue meditazioni ci dessero pace, né come fallimento il fatto che le trovassimo sgradevoli.  (Poi magari restavo stupita quando, incontrandolo casualmente per strada, si mostrava contento se gli dicevo che me la passavo bene o dispiaciuto se gli esponevo un problema...)
Stasera che questa neutralità faceva parte del mio ruolo, un pochino ho cercato di spiegarla anche ai presenti. Non tanto perché mi pesasse (accorgermi che un po' mi pesava e non "reagire" rientrava tra i miei esercizi di mindfulness...), ma perché  la neutralità era un atteggiamento che dovevano assumere anche gli altri membri del gruppo quando ascoltavano qualcuno che esponeva la sua esperienza.
In questi gruppi infatti pratichiamo un'arte particolare: l'arte di portare intenzionalmente l'attenzione a tutto ciò che c'è (a ciò che troviamo durante i nostri esercizi e le nostre pratiche), accettandolo così com'è, senza giudizio, e lasciando andare qualunque desiderio che le cose stiano diversamente da come stanno.
Quest'assenza di giudizio la pratichiamo sia verso noi stessi (e verso le nostre sensazioni, emozioni, pensieri che via via emergono) sia verso le esperienze altrui quando c'è condivisione.
E non è mai mancanza di interesse o di partecipazione.
Al contrario. L'interesse è altissimo. E la partecipazione c'è.
Solo che non c'è niente che venga considerato giusto o sbagliato.
Tutto viene benevolmente accolto e accettato per come è.
Se c'è dolore, si sta col dolore.
Se c'è ansia, si sta con l'ansia.
Se c'è confusione, si sta con la confusione.
Se c'è gioia, si sta con la gioia.
Se c'è sonno, si sta con il sonno.
Se c'è pace, si sta con la pace.
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Ora però che la sessione di gruppo è finita, e prima che scocchi la mezzanotte (che ci siamo quasi...),  voglio dire un grazie di cuore a tutti i membri di questo bel gruppo, per la loro attiva presenza, per la loro capacità (non semplice) di mettersi subito in gioco e per essere entrati sin dal primo momento nello spirito della mindfulness psicosomatica e del progetto Benessere Globale - Gaia.
E' molto bello aver cominciato a lavorare con voi.
Che ciò che abbiamo seminato stasera possa crescere e prosperare, e dare frutti preziosi per ciascuno di noi e  per l'intero gruppo.
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