sabato 26 gennaio 2013
Dalla filosofia, alla crema panna e nutella, passando per la maionese
Una signora oggi stava facendo una certa torta, che ormai fa da dieci anni, una volta l'anno. Questa torta viene farcita con una crema di nutella e panna, ed il problema è che quando si va a inglobare la nutella nella panna, a volte viene fuori una crema buonissima, spumosa e perfetta, e altre volte la crema "impazzisce" (si sgonfia e si disfa in mille grumetti) e allora addio, non si recupera più.
Poiché la signora ormai conosce questo rischio, procede per gradi, nel senso che non amalgama più tutta la panna con tutta la nutella in una volta sola, ma lo fa in due o tre volte, con due o tre diverse zuppiere, così magari in una zuppiera ha la crema riuscita e in un'altra quella "impazzita".
Oggi una delle tre zuppiere conteneva la crema impazzita e alla signora dispiaceva molto buttarla via, anche perché il sapore era buono. Allora si è ricordata che, al liceo, il suo professore di filosofia usò una volta una metafora, per spiegare non so che concetto filosofico. La metafora era "... il tale concetto filosofico equivale un po' a ciò che si fa in cucina quando fate la maionese e vi impazzisce. Come la recuperate? Fate una nuova maionese, e a mano a mano, a piccole dosi, inglobate nella maionese buona anche quella impazzita". Allora la signora ha seguito le istruzioni per la maionese ed effettivamente ha salvato anche la crema della torta. Così ha capito che c'è un unico principio che vale sia per la maionese, sia per la crema panna e nutella. E, visto che la questione a monte era stata posta in termini filosofici, probabilmente la signora passerà il resto della sua giornata pensando a tutti gli altri casi in cui le cose che non funzionano possono riprendere a funzionare, se (magari a piccole dosi e un po' alla volta) vengono integrate in un contesto che funziona.