"...credo che oggi ci sia una grandissima solitudine nella coppia mamma-bambino: questo sicuramente non fa bene né alla mamma né al bambino.
[...] quando una giovane donna ha un bambino vive una regressione naturale che la porta quasi ad essere bambina e questo le permette di entrare meglio in sintonia con i bisogni di un bambino piccolo. Questo è l'aspetto positivo. Il rovescio della medaglia è che la mamma diventa fragile come una bambina ed è per questo che ha bisogno di un grosso sostegno. Un sostegno che deve essere dato alla coppia mamma-bambino.
La solitudine delle giovani mamme è dunque tra i determinanti di uno stato di malessere nel rapporto madre-figlio: dalla depressione post-partum ai disagi infantili …
Questo del sostegno alla solitudine è un terreno d'oro di intervento oggi perché la nostra società sta un po' perdendo questa caratteristica. Oggi si parla tanto di preparazione al parto, di corsi, di visite ginecologiche di controllo, con una medicalizzazione a volte spinta all'eccesso e a mio parere non si spendono abbastanza parole, invece, su questo semplice aspetto del vivere quotidiano, che è così importante. [...] Vorrei perciò spezzare una lancia a favore delle giovani madri e della loro solitudine in questo contesto storico."
La solitudine delle giovani mamme è dunque tra i determinanti di uno stato di malessere nel rapporto madre-figlio: dalla depressione post-partum ai disagi infantili …
Questo del sostegno alla solitudine è un terreno d'oro di intervento oggi perché la nostra società sta un po' perdendo questa caratteristica. Oggi si parla tanto di preparazione al parto, di corsi, di visite ginecologiche di controllo, con una medicalizzazione a volte spinta all'eccesso e a mio parere non si spendono abbastanza parole, invece, su questo semplice aspetto del vivere quotidiano, che è così importante. [...] Vorrei perciò spezzare una lancia a favore delle giovani madri e della loro solitudine in questo contesto storico."
***
"Voglio anche sottolineare che, nonostante pareri contrari, occuparsi di neonati e di bambini non è un lavoro per una persona singola. Se il lavoro deve essere fatto bene e se si vuole che la persona che primariamente si occupa del bambino non sia troppo esausta, chi fornisce le cure deve ricevere a sua volta molta assistenza. Varie persone potranno fornire questo aiuto: in genere è l’altro genitore; in molte società, compresa la nostra, l’aiuto proviene da una nonna. Altri che possono essere coinvolti nell’assistenza sono le ragazze adolescenti e le giovani donne. Nella maggior parte delle società di tutto il mondo questi fatti sono dati per scontati e la società si è organizzata di conseguenza. Paradossalmente ci sono volute le società più ricche del mondo per ignorare questi fatti fondamentali.
Le forze dell’uomo e della donna impegnate nella produzione dei beni materiali contano come attivo in tutti i nostri indici economici. Le forze dell’uomo e della donna dedicate alla produzione, nella propria casa, di bambini, sani, felici e fiduciosi in se stessi non contano affatto. Abbiamo creato un mondo a rovescio. Ma non voglio addentrarmi in complesse argomentazioni politiche ed economiche, ma voglio sottolineare il pericolo di adottare delle norme sbagliate. Perché proprio come una società in cui esiste una cronica insufficienza di cibo può assumere come sua norma un livello di nutrizione deplorevolmente inadeguato, così è possibile che una società nella quale i genitori dei bambini piccoli vengano abbandonati a se stessi, in una cronica insufficienza d’aiuto, consideri questo stato di cose come normale."
(John Bowlby, Una base sicura, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1989)