"Le donne sospirano per non urlare. Ci sono diverse occasioni, nell'arco della giornata, in cui urlare è la reazione più appropriata. Tuttavia, da queste parti urlare è considerato sconveniente.
Così sospiriamo.
Prima inspiriamo, velocemente, bruscamente, inalando la realtà, riconoscendo l'attuale situazione - la seccatura o la delusione del momento, il confronto o la sfida, la lunga attesa o la mancanza di cooperazione.
Tratteniamo un istante il respiro.
Poi espiriamo, lentamente, profondamente, emettendo e lasciando andare la nostra reazione iniziale - lo sgomento, l'impazienza, il fastidio, la delusione, il rimorso. Buttandola fuori. Lasciandola andare.
Il sospiro è un tacito voto di accettazione - "riprendersi" e andare avanti.
Le donne che vivono con una persona significativa e/o con figli sospirano più delle loro sorelle solitarie perché devono affrontare un maggior numero di preferenze, bisogni, desideri, volontà ed esigenze, se vogliono uno stato di distensione nella vita di tutti i giorni. Si piegano di più per non spezzarsi.
Così, se oggi provi il bisogno di sospirare, mi raccomando, respira lentamente e profondamente. Respira espressivamente. Pensa al sospiro come aria calda che ti fa essere all'altezza della situazione.
L'aria calda, se imprigionata, prima o poi esplode, e il vapore può bruciare. Ma il vapore che viene fatto deliberatamente fuoriuscire da una valvola di sicurezza può essere convertito in energia creativa.
Quindi sospira senza esitazione. Sospira senza sensi di colpa. Sospira senza imbarazzo. Sospira con piacere.
Sospirate ancora, signore, sospirate ancora."
(Sarah Ban Breathnach, L'incanto della vita semplice)