Testo tratto dal libro di Jon Kabat-Zinn, Vivere
momento per momento
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“Nei momenti di sofferenza
emotiva è molto utile portare avanti parallelamente i due approcci, quello
centrato sulla consapevolezza delle emozioni e quello centrato sul problema.
Entrambi sono essenziali per rispondere efficacemente a situazioni stressanti o difficili.
Quando ci concentriamo sul problema [...] cerchiamo di
vederne con chiarezza l’origine e le dimensioni senza essere annebbiati dai
nostri sentimenti. Cerchiamo di discernere cosa è necessario fare, quali sono i
potenziali ostacoli e quali risorse interne ed esterne abbiamo a disposizione.
Per procedere in questo modo può essere necessario esplorare cose che non hai
mai tentato prima, chiedere consiglio e aiuto ad altri, magari acquisire nuove
capacità. Ma se scomponi il problema in singoli aspetti e li affronti uno per
volta, scoprirai di essere capace di agire efficacemente anche in momenti di
grande sofferenza emotiva. A volte questo approccio può contribuire a calmare
il tuo turbamento emotivo o perlomeno dargli una tregua abbastanza lunga da
permetterti di non peggiorare le cose.
L’approccio centrato sul problema
presenta anche dei pericoli, specialmente se ti dimentichi che è solo uno di
due corsi d’azione paralleli. Ci sono persone che tendono a rapportarsi a tutte
le situazioni in modo oggettivo, come problemi da risolvere. Così facendo si
separano dai propri sentimenti e spesso tendono a ignorare anche i sentimenti
degli altri con cui sono coinvolti. Quest’abitudine non porta a un modo di
vivere equilibrato e può generare molta sofferenza inutile.
Quando ti concentri sulle
emozioni, osserva i tuoi pensieri e sentimenti nella prospettiva della
consapevolezza, ricordandoti che puoi lavorarci.
Puoi anche allargare la
prospettiva intorno alle tue emozioni , immergendole in un contesto di
consapevolezza più ampio. A volte questo ampliamento viene detto reframing, cioè ‘reinquadrare’, collocare la situazione in un diverso quadro.
Puoi farlo con le tue emozioni, con il problema in sé o con entrambi.
Trasformare un ostacolo in
un’occasione o una sfida è un esempio di reinquadramento. Un altro esempio è
contemplare la tua sofferenza nel contesto della sofferenza di altri, che
vivono magari situazioni peggiori della tua. Il reinquadramento ultimo è la
consapevolezza stessa, nel cui ambito possiamo percepire la realtà delle cose
così come sono.
I momenti di turbamento emotivo, i momenti di tristezza, rabbia, paura, lutto, i momenti in cui ci sentiamo feriti, sperduti, umiliati, frustrati, sconfitti, sono quelli in cui abbiamo più che mai bisogno di contare sulla forza e stabilità del nostro centro.
Sono i momenti in cui abbiamo bisogno di sapere che siamo in grado di traversare la tempesta e accrescere la nostra umanità in questo viaggio. In momenti del genere è utile fermarsi e darsi uno spazio di quiete. Osservando la nostra sofferenza emotiva in uno spirito di accettazione, di apertura e di delicatezza verso noi stessi, e nello stesso tempo adottando un approccio centrato sul problema, troviamo il punto di equilibrio tra rispettare il nostro dolore e agire efficacemente nel mondo. Questo modo di affrontare la situazione riduce il rischio di essere accecati dalle emozioni e restarne prigionieri. La consapevolezza dei nostri pensieri e sentimenti, soprattutto in rapporto con altre persone, ci aiuta molto ad agire efficacemente anche in mezzo alla sofferenza. E nello stesso tempo getta il seme per la guarigione del cuore e della mente.”
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Sono i momenti in cui abbiamo bisogno di sapere che siamo in grado di traversare la tempesta e accrescere la nostra umanità in questo viaggio. In momenti del genere è utile fermarsi e darsi uno spazio di quiete. Osservando la nostra sofferenza emotiva in uno spirito di accettazione, di apertura e di delicatezza verso noi stessi, e nello stesso tempo adottando un approccio centrato sul problema, troviamo il punto di equilibrio tra rispettare il nostro dolore e agire efficacemente nel mondo. Questo modo di affrontare la situazione riduce il rischio di essere accecati dalle emozioni e restarne prigionieri. La consapevolezza dei nostri pensieri e sentimenti, soprattutto in rapporto con altre persone, ci aiuta molto ad agire efficacemente anche in mezzo alla sofferenza. E nello stesso tempo getta il seme per la guarigione del cuore e della mente.”
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