domenica 17 marzo 2013

Tratta te stesso come vorresti che... ti trattassero gli altri

Questo post poteva intitolarsi anche "Ama te stesso come vorresti che ti amassero gli altri", ma avrei cominciato il discorso col piede sbagliato: e cioè con un imperativo inottemperabile. Ci sono verbi, infatti,  per i quali andrebbe eliminata - a cominciare dalla grammatica - la forma imperativa, perché si tratta di azioni che non possono essere eseguite a comando, tipo: "ama!", "credi!", "non soffrire!", "fa' sogni d'oro!".
In questi casi, la miglior cosa che possiamo fare è prendere atto (all'indicativo) di come stiamo bene, per esempio,  quando facciamo sogni d'oro, quando non soffriamo, quando crediamo in qualcosa che ci dà forza, quando amiamo e siamo riamati, e poi valutare quali aspetti della condizione da noi ambita siano più o meno sotto il nostro controllo.
Una persona che ama se stessa in modo sano (e che cioè si riconosce un valore e il diritto di sentirsi  bene, senza per questo sfociare in forme di narcisismo patologico) probabilmente non metterà mai se stessa all'ultimissimo posto nell'elenco delle persone che contano nella sua vita. I suoi bisogni, le cose che le danno gioia e benessere, tutto ciò che mantiene alto il suo interesse per la vita e il suo piacere di vivere, avranno ai suoi occhi una dignità almeno pari a quella dei bisogni, dei piaceri e degli interessi delle altre persone importanti della sua vita, delle persone cioè di cui si prende cura e per le quali usa tutta una serie di attenzioni, premure e gentilezze.
Bene, la domanda di oggi è questa: usiamo verso noi stessi tutte le attenzioni, le premure e le gentilezze che useremmo verso la persona più importante della nostra vita?
Se la risposta è sì, complimenti al vostro amor proprio e buona prosecuzione! 
In caso contrario, prendete in seria considerazione l'idea di fare un elenco di ottime cose che fareste per il bene di una persona che amate, e valutate se, nella vostra vita, qualcuno fa effettivamente queste cose per voi.

Se la risposta è no, correte subito ai ripari e... fatele voi stessi!
Portatevi al cinema, portatevi a passeggio sulla vostra spiaggia preferita, portatevi a comprare un uovo di Pasqua tutto per voi, portatevi a fare le analisi del sangue e le visite mediche che rinviate da un anno, portatevi a fare la pulizia dei denti, portatevi dall'ottico a cambiare la vecchia montatura degli occhiali, portatevi a comprare i biglietti per un concerto, portatevi a comprare un mazzolino di fiori per la vostra scrivania, portatevi dal parrucchiere, portatevi dal fotografo; guardate le trasmissioni televisive che vi piacciono; cucinatevi cose buone, apparecchiate la tavola in modo allegro, anche se mangiate da soli, e magari accendete pure una candela come se fosse una cena romantica; ditevi spesso cose carine, complimentatevi con voi stessi per i vostri successi, attuali e passati; perdonate gli errori vostri e quelli altrui senza rimuginarci sopra, ditevi parole di conforto quando siete stanchi o avviliti, difendetevi dai discorsi delle persone negative portando la vostra mente su mantra, poesie, canzoni d'amore, paesaggi d'incanto e bei ricordi; concedetevi tempo per pensare costruttivamente al vostro futuro, riconoscete dignità e valore a tutti i vostri sogni e progetti, qualunque sia la vostra età e qualunque siano i vostri gusti.  Insomma, abbiate cura di voi stessi, ognuno a modo suo, ma tutti con  attenzione, costanza e decisione: accuditevi, onoratevi, difendetevi e trattatevi come esseri preziosi.
Tutto questo alla lunga vi farà somigliare sempre di più ad una persona che "vi ama" e di cui col tempo potreste finalmente... innamorarvi, attuando così per via indiretta l'adempimento del famoso imperativo incoercibile: "Ama te stesso come vorresti che ti amassero gli altri".
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Per ispirazioni e consigli su alcuni aspetti "organizzativi" della cura di sé, vedi anche il  post "Tenere un buon diaro di bordo" (clicca qui) e... in bocca al lupo!