martedì 4 dicembre 2012

Cosa fatta... capo ha

Giorni fa, la lista dei miei impegni era troppo densa perché potessi dedicarmi personalmente (e soprattutto...serenamente!) all'acquisto su internet di tutta una serie di biglietti ferroviari, trovando il miglior incastro tra gli orari, le varie coincidenze e il miglior rapporto qualità/prezzo. Così sono andata in un'agenzia. La signora che fa i biglietti in quest'agenzia mi è sempre stata simpatica. E' affabile e, soprattutto, molto  "contenitiva". Cosa significa contenitiva in un caso del genere? Che accoglie la tua richiesta, per quanto complicata, come una cosa "regolare" (che rientra nelle sue ordinarie mansioni, e che merita quindi piena attenzione anche se le commissioni dell'agenzia sono bassissime su un'operazione del genere); formula per te due o tre proposte che tengano conto delle tue esigenze e ti fa scegliere secondo i tuoi gusti e senza metterti fretta; ti saluta con un sorriso quando te ne vai e ti augura buon viaggio; ti fa uscire dall'agenzia con l'impressione di aver fatto bene ad andare in agenzia.
In questa occasione, peraltro, mentre aspettavo che lei facesse le sue ricerche sul computer, il mio sguardo si è posato su un cartello alle sue spalle che diceva "Meglio una cosa fatta che cento da fare".
Questa frase, apparentemente ovvia, in quel frangente era perfetta.
Era la spiegazione del perché mi sentissi tanto bene, in quel momento, a fare una cosa banale come aspettare che la signora dell'agenzia mi rifornisse di biglietti ferroviari.
Non stavo perdendo tempo: stavo scalando il numero delle mie cose da fare da 100 a 99. Quell'attesa era un'ottima cosa, altro che perdita di tempo!
Il fatto bello è che con il medesimo spirito la signora faceva i miei biglietti. Trattava la conclusione dell'operazione come un'ottima cosa, a prescindere dal fatto che gliene restassero altre 99 (anche più importanti!) da fare.
Per quanto mi riguarda, questo clima ha fatto sì che, continuando il mio giro di commissioni, ogni successivo impiego di tempo mi risuonasse come "98", "97", "96", per ogni cosa via via portata a termine.
Ciascuna ha avuto il suo momento, ciascuna è stata fatta serenamente, ciascuna, solo perché portata a termine, è stata considerata "la meglio" di tutte quelle che restavano da fare.
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