domenica 16 settembre 2012

Le "regole d'oro" della serenità


Già in altre occasioni, su questo blog, ho fatto riferimento ad alcuni principi che ho chiamato per comodità "Le regole d'oro della serenità".
Riepilogo queste cosiddette "regole" qui di seguito avvertendovi  anche che d'ora in avanti, quando un post farà riferimento ad una di esse, verrà contrassegnato con la corrispondente etichetta (e comunque, se qui sotto cliccate sopra a una "regola", verrete rimandati a tutti i post ad essa collegati)

Come potete notare, si tratta di principi molto ampi, in cui si possono far rientrare moltissime pratiche, tecniche, attività. Ognuno può declinarli secondo quanto gli è più congeniale.
Alcune pratiche possono risultare trasversali a più principi.
Personalmente, per esempio, sono una "camminatrice". Per me camminare è spesso un modo di avere cura del mio corpo e simultaneamente anche di evacuare la negatività e andare alla scoperta di territori sconosciuti. Quando mi va bene, perché magari finisco in un bosco, o di fronte a un panorama mozzafiato o in un altro posto dove la presenza della natura è potente, l'esperienza ha anche qualcosa di spirituale. E quando è così, mi sgorga dal cuore tanta di quella gratitudine, che non ho nemmeno bisogno di andarla a coltivare di proposito. Quanti ne ho toccati di principi in una sola passeggiata? Cinque! Ora si sarà capito perché sono diventata una camminatrice!
Capiterà di tanto in tanto, su questo blog, che per ognuno di questi principi tirerò fuori anche qualche strumento che personalmente considero utile per coltivarlo e per renderlo più presente nella nostra vita. Sono scelte personali e non universali; si tratterà solo di alcuni tra i tantissimi possibili strumenti con cui una persona può avere cura di quell'aspetto della sua esistenza. 
Avere cura del proprio spirito, per dire, può avere declinazioni molto diverse da persona a persona, secondo la religione di ciascuna, la sua cultura, il suo modo di vivere la spiritualità. Credere nei propri desideri e nelle proprie aspirazioni farà i conti con un ventaglio enorme di variabili individuali; e così via.
C'era una vecchia canzone degli scout, che diceva: "siamo arrivati da mille strade diverse, in mille modi diversi, in mille momenti diversi". Mi approprio di queste parole, come buon augurio rispetto al cammino che ci accingiamo a fare verso la comune meta della serenità ognuno a modo suo, ognuno con i suoi tempi, ognuno dal suo punto di partenza, con il suo bagaglio e le sue mappe.
E per stasera va bene così.