venerdì 19 ottobre 2012

Le nostre segrete aspirazioni, le nostre naturali attitudini...

"La vita che vogliamo non è semplicemente quella che abbiamo scelto e costruito...
 E' quella che ora dobbiamo scegliere e costruire." (Wendell Berry)

"Mi piacerebbe imparare, o ricordare, come si vive" (Annie Dillard)


E' facile dire a qualcuno "Sii te stesso", il difficile è ricordarsi chi si è veramente.
Quali sono le segrete aspirazioni del tuo cuore, le attitudini della tua vera natura?
Rifletti oggi sul bagaglio di inclinazioni con cui (se non addirittura "per cui") sei venuto al mondo.

Per che cosa nutri da sempre una naturale attrazione, propensione, passione?
Quali sono le parti di te che sono rimaste inespresse, messe a tacere, o che nel tempo hai trascurato, abbandonato, per dedicarti a cose più serie, più importanti, più urgenti?
Forse ora è giunto il momento di tirarle finalmente fuori.
Canta, se sei nato per cantare; recita, se sei nato per recitare; cucina, se sei nato per cucinare; studia, se sei nato per studiare; fotografa, se sei nato per fotografare; zappa, se sei nato per zappare.
Cerca un corso nella tua città, oppure un corso on line, o un qualunque manuale di istruzioni (anche per negati). Trova persone che coltivano la tua stessa passione, condividila con loro, informati su come procedono, cosa fanno, dove si incontrano, dove si procurano materiali, strumenti, occasioni.
Riappròpriati delle tue capacità, coltivale, lascia che si esprimano.
Concediti questo lusso. Consideralo un buon investimento.  

Perché proprio ora?  per farne che? ormai è troppo tardi...
Soliti discorsi. In realtà è sempre il momento buono per disseppellire un tesoro nascosto!
Una volta tirato fuori, qualcosa di buono comunque ne verrà.
Dovunque c'è amore, c'è qualcosa di buono.
E fare ciò che amiamo fare, ciò per cui siamo portati, ciò in cui esprimiamo la nostra vera natura, ci fa sempre bene.
Se non nuoce a nessuno, per quale motivo non prendere in mano gli "attrezzi del proprio vero mestiere"?
E' vero, magari non siamo più ragazzi, non abbiamo più le energie di un tempo, né le occasioni, né la stessa quantità di  futuro.
E allora?
Non è mai troppo tardi per esprimere le proprie potenzialità, tradurle in opera e gioirne.
Che poi quest'opera trovi un riconoscimento da parte del mondo non è dato saperlo, ma certamente non potrà trovarlo se non viene alla  luce.
Non preoccuparti che senso abbia cominciare oggi una cosa che avresti dovuto iniziare venti anni fa. Potresti vivere altri vent'anni e dirti che era una cosa da fare oggi. 
Ricordati, come sostiene un vecchio detto, che ogni viaggio comincia dal primo passo, ovunque si sia diretti. La cosa più difficile è la decisione di incamminarsi, di muoversi, di mettersi in gioco.
Una volta iniziato il viaggio, i passi si moltiplicano rapidamente uno dietro l'altro, la strada si apre quasi da sé davanti a noi, troviamo compagni, nuove ispirazioni e nuove motivazioni.
Il cammino di chi procede verso la propria autorealizzazione è benedetto.
A volte, questa benedizione la percepiamo solo noi e ci accorgiamo di non poter condividere il nostro entusiasmo con amici e parenti. 
Anzi, a volte è addirittura sconsigliabile informarli del nostro progetto, perché magari ci scoraggiano prima ancora che noi iniziamo. Ci dicono cose tipo: "Sei un illuso. Non approderai a niente. Non hai più l'età. Non hai le capacità".
Tappatevi le orecchie, appena qualcuno comincia a farvi discorsi del genere.
Chiedetevi: "Quali sogni meravigliosi ha realizzato questa persona nella sua vita?". Se la risposta è "Nessuno" (e di solito lo è, quando uno parla così), allora non è un consigliere attendibile. Se potete permettervelo, smettete di ascoltare e cambiate argomento. Se non potete permettervelo (perché magari si tratta del principale finanziatore del vostro sogno...), beh, allora almeno non dategli retta. E' in ballo la vostra autorealizzazione, non la sua. E solo voi avete il diritto di giudicare per quale motivo siete venuti su questa terra e se vale la pena andare... dove vi porta il cuore.
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Per concludere, ecco due citazioni,  una di Sarah Ban Breathnach, l'altra di Hermann Hesse, che dicono  in modo piuttosto suggestivo qualcosa che forse... ci può riguardare.

"Ecco cosa credo che accada. Appena prima di arrivare su questa terra per cominciare la vita, ci viene data una fotografia del nostro futuro - il Progetto Divino - perché ci entusiasmiamo alla grande avventura che ci aspetta. Quando la macchina fotografica celeste espelle la fotografia, siamo tanto impazienti di cominciare l'avventura che afferriamo il negativo anziché la fotografia. Così ora abbiamo il disegno di una vita favolosa, ma la prospettiva è capovolta. Il bianco sembra nero, il nero appare bianco. Abbiamo l'immagine intera, ma è al contrario. Così piangiamo quando dovemmo ridere, siamo invidiose quando dovremmo sentirci ispirate, viviamo la privazione invece dell'abbondanza, prendiamo la via più difficile invece di quella facile, ci tiriamo indietro invece di avanzare. E, cosa peggiore di tutte, chiudiamo il nostro cuore per evitare le ferite, quando aprirlo è il solo modo per conoscere la gioia... Oggi prendi il negativo del tuo Progetto Divino e lascia che l'Amore lo sviluppi, così potrai cominciare a vivere la vita per la quale sei stata creata." (Sarah Ban Breathnach)
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"La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di arrivare a se stesso. Finisca poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Affar suo è trovare il proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto e senza fratture dentro di sé. Tutto il resto significa soffermarsi a metà, è un tentativo di fuga, è il ritorno all’ideale della massa, è adattamento e paura del proprio cuore." (Hermann Hesse, Demian)