sabato 17 novembre 2012

Coltivare la serenità attraverso i sensi. L'olfatto

"Gli odori stimolano i ricordi, ma risvegliano anche i nostri sensi appannati, ci vezzeggiano, ci coccolano, ci aiutano a definire l'immagine che abbiamo di noi, rimestano il calderone del nostro fascino, ci avvertono dei pericoli, ci inducono in tentazione, soffiano sul nostro fervore religioso, ci accompagnano in cielo, ci sposano alla moda, ci immergono nel lusso."
(Diane Ackerman)


Tra i consigli di bellezza citati nel post del 13 novembre scorso, se ricordate bene, c'era anche   "sapere di buono"; questo per l'elementare ragione che chi sa di buono ci piace di più, e quindi ci sembra anche più bello!
Cosa s'intenda per sapere di buono può essere oggetto di interpretazioni varie, ma l'accezione può benissimo introdurre un discorso sulla celebrazione dell'olfatto, perché "sapere di buono" può significare anche "emanare un buon profumo".
Ognuno di noi ha un proprio odore personale: un bouquet fatto di dieta, salute, ormoni, igiene, oltre ad essenze varie di cui eventualmente si cosparga.
Una persona ci passa accanto e noi stiamo lì che respiriamo. Può lasciarci il dono di una scia profumata o l'offesa di un cattivo odore. L'una e l'altra cosa non sono senza peso. L'odore che gratifica o offende il nostro olfatto ha a che fare direttamente col nostro respiro: entra dalla stessa via attraverso cui aspiriamo l'aria che ci serve per vivere. Ecco perché ci viene voglia di scappare, quando il nostro interlocutore - che magari dice tante cose belle - ha un alito pestilenziale; non è per maleducazione, o per incapacità di sostenere una conversazione... è per legittima difesa! Qualcosa ci dice che quell'aria ci fa male, e probabilmente è vero.
Allo stesso modo gli odori buoni, quelli che amiamo, hanno il potere di dare conforto e gioia al nostro spirito. Una spruzzatina di un profumo che amiamo ci tira subito su.
Se venissimo colpiti da anosmia (se cioè perdessimo il nostro senso dell'odorato), ci ritroveremmo senza una preziosa bussola interna. Infatti sono moltissime le informazioni che ci vengono dall'olfatto. Tant'è vero che usiamo dire "sento puzza di bruciato", per indicare il sospetto intuitivo che qualcosa non vada per il verso giusto; come parliamo di giudizi dati "a naso", riferendoci metaforicamente proprio al nostro olfatto come strumento primitivo per  orientarci nel mondo. Quest'ultimo è pieno di odori d'ogni tipo che possono risvegliare i nostri ricordi, colorare le  nostre emozioni, influenzare i nostri sentimenti ed il nostro umore.
Simbolicamente, poi, i profumi hanno anche un legame con il divino, con il sacro. Dio ordinò a Mosè di costruire un altare di aromi e di bruciare dolce incenso durante le preghiere; profumi ed essenze aromatiche venivano usati nell'antico Egitto durante il processo di mummificazione, ed anche nelle antiche cerimonie religiose romane e greche, e in molte altre cerimonie liturgiche anche dei tempi attuali, come se gli aromi, diffondendosi  liberi nell'aria, potessero creare un ponte simbolico tra terra e cielo.
***
Oggi pensiamo a quali doni possiamo fare al nostro olfatto per gratificarlo.
Andiamo alla ricerca di  semplici piaceri olfattivi capaci di darci gioia.
Ognuno può scovare le esperienze che più gli sono congeniali: coltivare sul balcone di casa piante aromatiche, andare a passeggio nel bosco dopo la pioggia, farsi un bel bagno profumato, bruciare nel camino scorze d'arancia e chiodi di garofano, farsi un giro al reparto profumi di un grande magazzino, andare a comprare il pane  caldo al forno,  accendere candele  profumate,  e così via.
*** 
Ed ora una citazione sul tema dell'olfatto da un libro interamente dedicato al... profumo.

"Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l’amore dall’odio.
 Colui che dominava gli odori, 
dominava il cuore degli uomini.”
 (Patrick Suskind, Il profumo)

***