Un lettore (sulla mia pagina facebook "E' nelle nostre lacrime e nel mare. Aforismi & Co.") ha avuto da ridire sul valore di "Desiderata", per il fatto che è stata adottata anche da Scientology e da Osho, riguardo a cui lui nutre ampie perplessità.
Colgo lo spunto dato dal suo commento per una considerazione generale, secondo me importante.
Sempre può capitare che le frasi più belle, i pensieri più elevati, le teorie di ogni tipo partorite da menti elette, vengano adottate da qualcuno che ne fa un uso non conforme allo spirito originario dell'autore o che comunque non rispetti, per noi che leggiamo, il valore intrinseco dell'opera e il suo vero spirito. Persino i pensieri di Madre Teresa, di Einstein, di Gandhi eccetera sono stati citati e utilizzati per finalità commerciali oppure adottati in testi di altri autori che non avevano certo il loro stesso spessore intellettuale, morale, umano eccetera. Eppure questo nulla toglie a ciò che ciascuno di noi, da sé, senza la mediazione d'altre menti, riesce a leggere nelle parole di Madre Teresa, di Einstein, di Gandhi, che evocano in noi pensieri eletti, che ci danno spunti per riflettere, e così via.
Questo vale anche per il Vangelo, la Bibbia, il Corano, ma anche per i Promessi Sposi, la Divina Commedia e l'Odissea! Se abbiamo l'impressione che qualcuno adoperi o interpreti impropriamente un'opera, o anche uno scritto sacro, tradendone lo spirito e facendone "trappole per sciocchi", come dice Kipling in "If" (e non mi riferisco qui specificamente né a Scientology né ad Osho, circa i quali non sto prendendo posizione alcuna, in questa sede), questo ci aiuterà ancora meglio a leggere l'opera da noi, in solitudine e in autonomia, prendendoci il meglio che possiamo da essa: e cioè ciò che ci avvicina di più a noi stessi e a ciò che per noi è "senso", e facendone una tappa nel nostro percorso di crescita, consapevoli che tutto ciò che tocca per noi corde importanti può essere talvolta utilizzato da qualcuno per manipolarci.
E allora il discorso si fa più generale e molto più ampio, e riguarda in genere l'esposizione al rischio di essere manipolati con qualunque mezzo, e direi non solo con una poesia...
Troviamo il modo di proteggerci dai tentativi altrui di manipolarci, ma non priviamoci per questo dell'arricchimento che possiamo trarre dalle opere più belle dell'ingegno umano.
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