sabato 1 dicembre 2012

"Le mani al lavoro, il cuore a Dio" (assioma shaker)

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Se questo non fosse un blog dedicato a gente che corre (e a cui non basta mai il tempo), ma un blog dedicato  a gente che va piano (e a cui avanza sempre tempo),  a questo punto parleremmo dei meravigliosi effetti che può avere sul nostro spirito e sulla nostra vita la meditazione condotta con regolarità tutti i giorni, la mattina all'alba e la sera al tramonto, seduti da qualche parte  in silenzio e in  solitudine, venti minuti al mattino e venti minuti alla sera. Esistono  ottime ragioni fisiologiche, psicologiche e spirituali che rendono consigliabile la pratica  regolare della meditazione, in quanto collante capace di tenere insieme corpo, mente e spirito.
Ma questo è un blog dedicato a gente che corre, per cui dobbiamo essere realistici e procedere per gradi. Prima o poi, si spera, arriveremo anche a trovare il tempo per meditare seduti sotto un albero (o sulla cima di un monte, in riva a un lago o dove ci pare), ma per ora consideriamo la possibilità di avvicinarci a piccoli passi ad una condizione interna prossima alla meditazione,  nella nostra vita di tutti i giorni e nel nostro solito mondo. 
Si può dire che la meditazione è sostanzialmente concentrazione intenzionale su una cosa sola (concreta o spirituale che sia). Siamo in grado di  individuare, nella nostra vita ordinaria, situazioni capaci  di  tenere la nostra attenzione puntata su una cosa sola? Può trattarsi di cose banalissime, come dedicarsi al giardinaggio, cucinare, e persino lavarsi i denti o fare il bilancio familiare! 
Non è importante l'attività in sé, ma lo stato interno di totale concentrazione a cui accediamo mentre ci dedichiamo ad essa.
Una delle difficoltà che potremmo incontrare, per cominciare, è che magari non siamo abituati a fare una sola cosa alla volta. Molte delle persone che corrono gestiscono più cose contemporaneamente, per cui non riescono ad essere totalmente concentrate su una sola cosa, mentre la stanno facendo. 
C'è chi, per esempio, pranza guardando la televisione, e risponde al telefono  se suona durante il pasto, e intanto prepara il secondo piatto alzandosi ogni tanto da tavola mentre mangia il primo. 
Questo, diciamo, è l'esatto contrario dello stato meditativo, e sicuramente non è un modo di procedere che favorisce la serenità.
Non a caso un detto zen recita: "Camminando, semplicemente cammina. Stando seduto, semplicemente siedi. Soprattutto, non tentennare."
Tutto questo solo per dire che, se vogliamo portare più serenità nel nostro vivere ordinario, dobbiamo cercare di concentrarci su un solo lavoro per volta ed evitare di gettare le nostre energie ai quattro venti. 
Probabilmente all'inizio, con tutti gli impegni che abbiamo, ci sembrerà impossibile riuscire a fare tutto quanto senza fare tutto assieme.
Eppure fondendo mente, corpo e spirito con il compito da svolgere, senza lasciarci distogliere da esso, possiamo riuscire a portare a termine con molta più tranquillità e soddisfazione tutte le cose che ci siamo prefissi, e conoscere la pace interiore che deriva dal vivere appieno il presente.
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Alcune attività manuali possono risultare  particolarmente adatte per favorire lo stato di cui si parlava, perché tengono occupate le nostre mani e la nostra attenzione,  non ci stressano particolarmente (in quanto non implicano uno sforzo superiore alle nostre capacità), e nemmeno ci annoiano (in quanto non sono troppo semplici per noi e richiedono comunque un certo impegno per l'adozione di soluzioni e scelte personali).
Questo spiega il piacere con cui alcune persone si dedicano per hobby ad attività come l'uncinetto, il lavoro a maglia, la piccola falegnameria, il decoupage, la creazione di collane, la costruzione di modellini, e così via.
Sono piccoli lavori manuali che consentono, a chi li svolge con piacere e concentrazione, di ritrovare il proprio centro interiore, provare sollievo alla tensione e trarre soddisfazione creativa.
I lavori manuali sono così tanti e vari che ciascuno può trovare quello che più l'attrae. Qualsiasi cosa si scelga, è importante lasciare ben in vista e a portata di mano il proprio progetto, in maniera da potercisi dedicare appena si trova un momento libero. Diversamente si rischia di sprecare quello stesso momento libero per cercare il materiale necessario in fondo al ripostiglio o in cima a un mezzanino.
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Anche le pulizie domestiche,  possono essere svolte con uno spirito del genere, e quasi elevate ad arte spirituale.
A questo proposito mi viene in mente un libro uscito di recente che si chiama "Manuale di pulizie di un monaco buddhista", che sicuramente conterrà qualche buona dritta in materia. 

Ecco la copertina e a seguire una citazione tratta dalla prefazione dell'autore.

"La giornata dei monaci inizia dalle pulizie: ramazziamo il giardino, puliamo il cortile, tiriamo a lucido il santuario. Non tanto perché siano effettivamente sporchi o in disordine, quanto perché tali azioni hanno il fine ultimo di eliminare dallo spirito qualsiasi ombra.»
(Shoukei Matsumoto)

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Questo mi fa venire in mente che la pensa così anche Abigail Trafford, quando dice che "le pulizie di primavera possono essere anche psicologiche, una parentesi per affrontare la confusione interiore accumulatasi nel nostro armadio mentale. ... una pausa di introspezione, un aggiustamento a metà percorso per gente comune che conduce una comune vita di stress."