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sabato 18 maggio 2024

Su YouTube la tecnica della postura per sostenerci e andare incontro alla vita "a testa alta"


Se essere compassionevoli verso noi stessi significa aiutarci e sostenerci quando siamo in difficoltà, anche una semplice tecnica comportamentale può essere una risposta di pronto effetto al momento del bisogno. 

Ecco un esercizio ispirato alle tecniche della Compassion Focused Therapy con cui possiamo sperimentare gli effetti che può avere su di noi (sul nostro stato mentale ed emotivo) un semplice cambiamento di postura, accompagnato da qualche intenzionale accorgimento

L'audio-guida è su YouTube al link: https://youtu.be/ElgbSmiJqwE


Ed ora qualche parola di commento.

Possiamo considerare l'esercizio come costituito da due momenti:

- un primo momento di consapevolezza, consistente in un prendere atto che sotto il peso delle emozioni difficili (o sotto il peso dell'autocritica, anche, con tutto ciò che essa comporta dentro di noi anche a livello emotivo) il nostro corpo tende ad assumere automaticamente una certa posizione, il nostro viso una certa espressione, il nostro respiro un certo andamento, e tutto il nostro portamento incarna il nostro vissuto interno e lo mette in scena;

- un secondo momento di risposta intenzionale al nostro bisogno, al fine di sostenerci e aiutarci ad affrontare meglio la situazione. Decidiamo di andare incontro alle circostanze, per così dire, a testa alta. E lo facciamo davvero, incarnando una dignità nel nostro portamento, che è frutto di una decisione compassionevole ("Facciamoci forza, tesoro") e non un automatismo. 

Qualcuno ha detto: "Quando faccio questo esercizio mi sento come un eroe di fronte al plotone di esecuzione, che accetta con dignità la situazione senza lasciarsi piegare interiormente". 

Qualcun altro ha detto: "La postura aperta mi rende più facile dare il permesso alle circostanze di essere così come sono, qualunque cosa dicano i miei pensieri, che continuano ad andare e venire come nuvole portate dal vento, ma non fanno più così male".

Una signora l'altro giorno ha detto persino: "Ho capito, forse me la devo tirare un po'..." e si è fatta una risata che ha interrotto la tensione e messo in pausa il suo rimuginio. 

Non importa in realtà quale sia il modello che ci appare davanti agli occhi, mentre incarniamo questa postura; l'importante è notare se, cambiando la nostra posizione anche fisicamente di fronte alle circostanze, riusciamo in qualche modo a viverle meglio, con un atteggiamento più funzionale che parte dal corpo e un un po' alla volta si propaga anche alla mente e al cuore.




               

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venerdì 3 maggio 2024

La meditazione del cielo. Una pratica di equanimità e self-compassion dedicata ai terapeuti e a chiunque si prenda cura di persone sofferenti



Appuntamento il 5 maggio alle 12:00
su YouTube per la première della 
MEDITAZIONE DEL CIELO

Puoi ascoltare la meditazione al link:


Questa pratica è dedicata a coloro che, per professione o per altre circostanze, si addentrano nei difficili territori della sofferenza altrui, per portare aiuto, e che spesso sono esposti al rischio del burn-out, la cosiddetta 'fatica da compassione'. 

La meditazione richiama alla mente la metafora del cielo che è capace di contenere e accogliere con equanimità qualunque fenomeno atmosferico e qualunque altro aspetto del mondo e della vita che si manifesta sotto di lui.

Coltivare dentro di noi un atteggiamento analogo a quello del cielo può consentirci di avvicinarci al dolore altrui a cuore aperto mantenendo al tempo stesso la mente stabile, centrata, tranquilla.

La meditazione ci invita anche a riconoscere e accettare gli eventuali segni della nostra fatica e della nostra sofferenza, e a prendercene cura con gentilezza e sollecitudine. 




               
   

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sabato 28 ottobre 2023

R.A.I.N. una pratica per i momenti di "mal tempo" nella nostra vita. Première domenica 29 ottobre su YouTube

 

Chi di voi ha già partecipato con me ad un percorso di Mindful Compassion probabilmente ricorda l'acronimo R.A.I.N. ed il modo in cui può essere d'aiuto nei momenti difficili della nostra vita, quando il nostro “barometro interno” segna mal tempo, pioggia.


Domani 29 ottobre alle 12:00 presenterò in première su YouTube una meditazione guidata ispirata proprio a questo acronimo, ideato inizialmente da Michele Mc Donald e poi rielaborato, tra gli altri, da Tara Brach.
Trovate la meditazione su YouTube al link: https://youtu.be/G0DWqBxU7xg?si=kSvDJSGkcZNgbhD6





Nel suo adattamento italiano, R.A.I.N. può essere proposta come pratica di Mindfulness in 4 passi:

R = Riconosci A = Accetta I = Investiga N = Non identificarti ma può considerarsi anche una pratica di Mindful Compassion, se i 4 passi diventano:

R = Riconosci A = Accetta I = Investiga N = Nutri

Nella meditazione guidata considereremo tutti gli step di R.A.I.N., ad uno ad uno, sia per imparare a fare la pratica in modo informale, nella vita ordinaria, sia per concederci una pausa di raccoglimento ogni tanto e sperimentarla come pratica formale, da seduti, a occhi chiusi e con voce guida. Buona pratica allora. E buon weekend, qualunque tempo ci sarà dentro e fuori di voi!
Un abbraccio.

Maria Michela




               
   

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giovedì 23 dicembre 2021

Appuntamento di Natale: Meditazione di gratitudine per i benefattori e i maestri




Appuntamento su YouTube il 24 dicembre alle 18:00 per la première della Meditazione di Natale, dedicata alla gratitudine per i benefattori e i maestri. 
Ecco il link per seguire la pratica guidata su YouTube, sia in occasione della première, sia successivamente: https://youtu.be/luQeML8MiHw
Si tratta di un piccolo viaggio guidato attraverso le memorie della nostra vita, per prendere atto di tutto il bene che ci è venuto dall'incontro con determinate persone: i nostri benefattori (chi è stato gentile con noi, chi ci ha aiutato nei momenti difficili) ed i nostri maestri (chi ci ha insegnato qualcosa, chi ci ha aiutato a sviluppare delle capacità, delle competenze). 
Tenere a mente i loro doni preziosi, aprire il cuore alla gratitudine, ricordare i loro gesti, le loro parole, sentirci "ri-conoscenti" perché ri-conosciamo quelle esperienze ed il loro valore, ci apre ad un preciso modo di stare al mondo: starci come si sta in un posto più sicuro, un posto che ci espone sì a tante sfide ma dove c'è anche la possibilità di ricevere qualcosa di buono dalle altre persone, che siano sorrisi, abbracci, aiuti materiali, servizi, parole, insegnamenti.
La pratica rientra nel più ampio discorso sui tre flussi della Mindful Compassion, sviluppato negli ultimi quattro video pubblicati sul mio canale YouTube durante questo mese di dicembre e riguardanti rispettivamente:
Per gennaio è in calendario un percorso psicologico di gruppo on line, della durata 9 nove incontri, teso a sviluppare effettivamente questi tre flussi della Mindful Compassion nelle nostre vite, per godere dei loro benefici, attraverso pratiche formali e informali, che apprenderemo in gruppo e praticheremo individualmente a casa, sostenuti da indicazioni, file audio e schede.  
Sarà un modo per iniziare il nuovo anno all'insegna della cura di noi stessi, per sviluppare  qualità preziose come calma, gentilezza, saggezza, benevolenza, forza d'animo: strumenti potenti per sostenere noi stessi e gli altri attraverso le sfide della vita. 
Buon Natale a tutti voi!













lunedì 1 novembre 2021

Accendere una candela: una scelta di luce e conforto per momenti speciali e momenti ordinari

 

Ogni giorno, se non ci basta il sole, se non riusciamo a fare sufficiente attenzione al fatto che la sua luce esiste e illumina la realtà del momento, e il suo calore esiste e ci può scaldare il corpo e lo spirito, decidere di accendere una candela è decidere di risvegliarci alla vita, ai doni del presente reale. 

Qualunque cosa ci dicano i nostri pensieri, qualunque sia il buio personale che stiamo attraversando, decidiamo di vedere, decidiamo di sentire, decidiamo di accendere una candela ed esserci, come c'è questa fiamma, come c'è il sole anche quando non ce ne accorgiamo.

In realtà tante volte una candela l'accendiamo anche se stiamo bene e tutto è in equilibrio. Non guasta, aggiunge qualcosa di splendente. Anche alle feste è bello accendere le candele, qualunque sia l'occasione da festeggiare.

In questi giorni ricorrono la Festa di Ognissanti e la Festa dei Morti. Quest'ultima mi piace chiamarla così, anziché Commemorazione dei Defunti, perché la parola Festa mi aiuta a portarmi sulla domanda: chi sono contenta di aver conosciuto quando era in vita? L'incontro con quali persone che ora non ci sono più è stata una fortuna per me, una fortuna da festeggiare, perché la loro luce ha illuminato la mia vita, il loro calore mi ha scaldata, e non era per niente scontato che tra le tante possibilità dello spazio/tempo le nostre vie si incrociassero?

È una festa molto privata questa, se la mettiamo così  e, prima che sia davvero festa fino in fondo, può esserci tanta strada da fare. Il lutto ha i suoi tempi.

Accendere una candela per una persona speciale della nostra vita, che ora non c'è più, può essere un gesto di accettazione e testimonianza di una realtà di base, il fatto che tutti moriamo, che le nostre vite sono come quelle delle candele, hanno una loro durata. A un certo punto finiscono. Ma non per questo non hanno valore. Anzi: possono essere piene di luce e calore, e lasciare in chi ci sopravvive una scia di luce e calore, che si riattiva ogni volta che per qualche motivo quel nostro sguardo, quella nostra stretta di mano, quelle nostre parole riprendono a vibrare in chi ci ha conosciuto.

Ci sono persone che ci fanno ancora sorridere, dopo che se ne sono andate da anni. Persone da festeggiare e a cui dire ancora:  "Grazie, grazie, grazie. Che fortuna per me aver fatto la tua conoscenza. Oggi festeggio il nostro incontro: quella volta che... e quell'altra che... Questa candela è per te, per noi, per quei momenti indimenticabili".

E poi c'è la Festa di Ognissanti. 

Al di là di una devozione specifica per i santi, al di là di un preciso credo religioso, per cosa può valere la pena accendere una candela per festeggiare i santi?

Forse una risposta possiamo darcela riflettendo su un'interessante considerazione che fa Phyllis McGinley in Saint-Watching (Osservazione dei santi): "Perché la cosa meravigliosa dei santi è che sono umani. Hanno perso le staffe, hanno avuto fame, hanno sgridato Dio, sono stati di volta in volta egoisti, irascibili, impazienti, hanno sbagliato e se ne sono pentiti. Eppure hanno continuato caparbiamente ad avanzare a tentoni verso il cielo".

Insomma, al di là dei motivi ufficiali per cui si festeggiano tutti i santi il 1° novembre, forse possiamo considerare anche questo: festeggiare l'umanità che hanno condiviso con noi. Anche loro avevano limiti umani, come noi. Anche loro erano fallibili come noi. Anche loro hanno conosciuto il dolore. Eppure non hanno perso la loro direzione e, quando l'hanno persa, poi in qualche modo l'hanno ritrovata. E tutto questo può essere di grande conforto  quando i nostri limiti ci risultano intollerabili, quando ci sentiamo gli unici al mondo ad aver commesso errori, quando ci sentiamo soli nel nostro dolore. Tranquilli: non siamo soli. Succede persino ai santi. 

Ce la possiamo fare.

www.mariamichelaaltiero.it

#mindfulcompassion #compassion #selfcompassion #compassione #umanitacondivisa #gratitudine #santi #ognissanti #festadeimorti #commemorazionedeidefunti #lutto 

www.ciochesimuovenoncongela.blogspot.com





venerdì 28 maggio 2021

Meditazione sulle piante dei piedi. Première il 2 giugno su YouTube


Appuntamento il 2 giugno alle ore 11 su YouTube per la première della pratica
MEDITAZIONE SULLE PIANTE DEI PIEDI
Ecco il link per collegarsi al video su YouTube il giorno della première e successivamente:


Questa pratica ci insegna a radicarci nel momento presente attraverso la consapevolezza delle sensazioni corporee che si sviluppano sotto le piante dei piedi quando queste sono in contatto con il suolo.
È una pratica da fare in piedi, in parte da fermi e in parte in movimento, e che ci invita anche a riconoscere cosa cambia e cosa non cambia, momento per momento, mentre le piante dei piedi incontrano il suolo in modi differenti e nei momenti in cui questo contatto si interrompe in tutto o in parte.
Nei momenti difficili della nostra vita, quando ci sentiamo sfidati nel nostro equilibrio, ritrovare il contatto dei piedi con la terra può darci un senso di maggiore stabilità ed aiutarci a non essere trascinati via dal vortice delle emozioni e dei pensieri. 
Non sarà un caso del resto se esiste il detto "stare con i piedi per terra". 
Se ci ricorderemo di questa pratica anche nei momenti di vita ordinaria, sarà come avere a disposizione un'àncora che ci aiuta a stare più facilmente nel qui e ora. 
Un'àncora che può risultare preziosa quando ci accorgiamo che la mente sta volando troppo o che il cuore è in tumulto. Una possibilità reale di fare qualcosa per noi stessi al momento del bisogno. 
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Questa meditazione può essere intesa e utilizzata anche come pratica di Mindful Compassion.
Essere compassionevoli, infatti, implica riuscire a scegliere un'azione appropriata per essere di aiuto a noi stessi e agli altri nel momento del bisogno, compresi i momenti in cui ci accorgiamo, grazie alla consapevolezza,  che stiamo vacillando, che il nostro equilibrio è minacciato o che siamo talmente agitati che nulla sembra poterci calmare. In tutti questi casi, un'intenzione forte, gentile e benevola nei confronti di noi stessi (quella del nostro Sé compassionevole, che andiamo coltivando, o l'immagine mentale di qualcuno che tiene a noi, se la preferiamo) potrebbe suggerirci qualcosa come: "Torna con i piedi per terra, tesoro. Resta con i piedi per terra". 
Tuttavia non è sempre così facile tornare con i piedi per terra a comando.
Questa pratica ci dà uno strumento per atterrare intenzionalmente nella realtà quando è il momento di farlo e per tenerci ancorati saldamente nel qui e ora della consapevolezza corporea.
Se la impariamo e ci esercitiamo a farla in momenti di relativa tranquillità, potremo poi ricordarla e utilizzarla, in tutto o in parte, anche nei momenti di vita ordinaria in cui potremmo averne bisogno.





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domenica 25 aprile 2021

Mindful Compassion: prossimi programmi di gruppo online, livello base e livello avanzato

C'è un luogo sicuro dentro di noi, che possiamo scoprire, coltivare e abitare, per prenderci cura amorevolmente e responsabilmente di noi stessi, degli altri e delle nostre vite.





4 INCONTRI DI MINDFUL COMPASSION
LIVELLO AVANZATO (di consolidamento e approfondimento per chi abbia già partecipato ai 4 incontri del livello base)
Online su Zoom
nei giorni 8, 15, 22, 29 luglio 2021 
dalle 18:00 alle 20:45 
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4 INCONTRI DI MINDFUL COMPASSION 
LIVELLO BASE
Online su Zoom
nei giorni 7, 14, 21, 28 settembre 2021 
dalle 18:00 alle 20:45
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Si tratta di due brevi cicli di incontri, dal taglio fortemente esperienziale, basati su pratiche che ci insegnano:
  • a prenderci cura dei nostri stati interni, con gentilezza, delicatezza e benevolenza,
  • ad allenare il nostro sistema calmante che ci dona un senso di sicurezza e appagamento,
  • a coltivare un atteggiamento più gentile e benevolo verso noi stessi e verso gli altri, e più ricettivo rispetto alla gentilezza e benevolenza altrui nei nostri confronti,
  • a regolare più efficacemente le emozioni;
  • a modulare l'autocritica, migliorando il nostro rapporto con il nostro "giudice interiore".

La compassione può essere definita come una particolare sensibilità alla sofferenza propria e altrui unita al desiderio di alleviarla e ad un impegno attivo in tal senso.
Gli esercizi proposti sono ispirati alle teorie e alle tecniche di Paul Gilbert (ideatore della CFT - Compassion Focused Therapy), il quale riconduce la compassione al sistema calmante dell'appagamento,   secondo un modello scientifico neuro-psicologico di stampo evoluzionistico. 

Gli esercizi comprendono pertanto anche pratiche immaginative tese ad attivare questo sistema e che sono  tecnicamente estranee alla mindfulness pura (dove l'invito è solo di prestare attenzione all'esperienza presente e al flusso del nostro mondo interno ed esterno, in modo accettante e non giudicante).

Viene suggerita infine un'apertura intenzionale al comportamento compassionevole (distinguendo la gentilezza sottomessa dal comportamento autenticamente compassionevole) tenendo conto che, come dice lo stesso Paul Gilbert, "abbiamo a disposizione sempre più evidenze scientifiche che dimostrano come comportarsi in modo gentile e fare cose per gli altri ha un forte impatto sul nostro benessere".

Durante gli incontri:
  • si apprende esperienzialmente un ricco ventaglio di meditazioni e altre tecniche;
  • ci si confronta con gli altri partecipanti durante condivisioni di gruppo e di coppia;
  • si riceve guida e consulenza psicologica riguardo ai temi degli incontri e a ciò che emerge in occasione delle esperienze proposte;
  • si ricevono brevi spiegazioni teoriche sui fondamenti scientifici delle tecniche proposte;
  • si ricevono indicazioni per il proseguimento delle attività a casa, supportate da schede e file audio.
Quota di partecipazione ai 4 incontri del livello avanzato (inizio 8 luglio 2021):
  • 100,00 euro (+ 2,00 per bollo = 102,00) per iscrizioni entro il 3 maggio 2021; 
  • 110,00 euro (+ 2,00 per bollo = 112,00) per iscrizioni entro il 3 giugno 2021;
  • 120,00 euro (+ 2,00 per bollo = 122,00) per  iscrizioni in date successive.
  • (termine ultimo per iscriversi: 30 giugno 2021)

Quota di partecipazione ai 4 incontri del livello base (inizio 7 settembre 2021):
  • 100,00 euro (+ 2,00 per bollo = 102,00) per iscrizioni entro il 25 giugno 2021; 
  • 110,00 euro (+ 2,00 per bollo = 112,00) per iscrizioni entro il 31 luglio 2021;
  • 120,00 euro (+ 2,00 per bollo = 122,00) per iscrizioni in date successive.
  • (termine ultimo per iscriversi: 3 settembre 2021)
Quota ridotta per chi intende ripetere uno stesso programma
(iscrivendosi al percorso base avendo già frequentato il percorso base o iscrivendosi al percorso di livello avanzato avendo già partecipato all'avanzato):
  • 60,00 euro. 
Ai fini della tempestività dell'iscrizione per le riduzioni della quota di partecipazione, fa fede la data dell'ordine di bonifico impartito alla propria banca per il pagamento della quota stessa.
 

Per informazioni e iscrizioni, inviare richiesta tramite modulo di contatto ovvero via email, scrivendo all'indirizzo psicologa.altiero@gmail.com.



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Maria Michela Altiero
psicologa, counselor, life coach e 
istruttrice di pratiche di mindfulness
Contatti: www.mariamichelaaltiero.it 
psicologa.altiero@gmail.com +39 3888257088

giovedì 24 dicembre 2020

Pratiche di compassione. Meditazione sul perdono


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Première oggi alle ore 17:00 della pratica:
"MEDITAZIONE SUL PERDONO"
sul mio canale YouTube al link: https://youtu.be/S2iRWXbi5YQ

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A seguire, il video di introduzione
alla "Meditazione sul perdono"
e alla pratica
"Body Scan e Tonglen" 
(in programma per il 31 dicembre), 
pubblicato alcuni giorni fa su YouTube

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Auguro a voi tutti di vero cuore
BUON NATALE E BUONA PRATICA.






martedì 3 marzo 2020

Una pratica di gentilezza amorevole per i tempi di paura del contagio


In questo periodo di allarme da Coronavirus voglio riproporre una pratica già presentata su questo blog nel 2017, sotto il nome di "Body scan e gentilezza amorevole".
Liberamente ispirata ad un'antica pratica spirituale detta Metta, questa pratica ci consente di coltivare un atteggiamento della mente che,  partendo dalla consapevolezza corporea (body scan),  ci  porta ad aprirci a dimensioni di gentilezza amorevole.  La mente viene così accompagnata ad augurare ogni possibile bene (salute, sicurezza, felicità) a noi stessi e agli altri, fino a comprendere tutta l'umanità e, volendo,  anche ogni altro essere vivente.    
Ritengo che oggi una pratica del genere possa esserci di grande aiuto e suggerisco di provarla,  di farla e rifarla,  e non dar peso al fatto che all'inizio possa sembrarci un po' macchinosa, un po' lontana dalla nostra cultura,  o anche lunga, visto che dura cinquanta minuti a farla tutta (e il mio invito, oggi, è proprio di farla tutta...). 
In realtà non è tanto importante quanto ci piace la pratica, ma piuttosto quali semi mettiamo e coltiviamo, nel praticarla.
Una volta appresa la struttura della pratica, ognuno di noi può utilizzare anche parole diverse, personali, per adeguarla ai propri valori, alle proprie intenzioni, a ciò che per lui davvero conta. 
Visto il momento, per molti di noi sarà probabilmente in primo piano il valore prezioso della buona salute propria, altrui, di tutti. Assieme all'evidenza che siamo tutti connessi, che la buona salute non è un fatto personale, individuale, ma globale, che ci porta ad augurarci la guarigione e il benessere di tutti, di persone vicine e lontane, persone che neanche conosciamo, e persino di persone con cui non andiamo d'accordo, che ci sono ostili.Che noi tutti possiamo stare bene, in buona salute.
Che noi tutti possiamo stare al sicuro e al riparo dai pericoli. 
Che noi tutti, incontrando eventualmente la malattia nostra o altrui, possiamo prendercene cura con forza d'animo, saggezza e compassione.
Che noi tutti, dall'esperienza di questo momento, possiamo trarre insegnamento e stimolo per condotte più salutari e scelte più consapevoli, per il bene nostro, di tutta l'umanità,  di tutto il pianeta.
Buona pratica!



mercoledì 1 gennaio 2020

La mente della spiaggia e due tracce audio per i momenti difficili



Il mio augurio per l'anno nuovo è che noi possiamo coltivare lo stato mentale di una spiaggia continuamente lavata dalle onde, lasciando fluire le cose della vita con naturalezza, senza che la mente generi sofferenza inutile con dimensioni di pensiero disfunzionali.
A seguire alcune parole di Deng Ming-Dao sulla mente della spiaggia, tratte da  Il Tao per un anno (meditazione n.41) e in conclusione le due tracce audio delle pratiche di fine anno pubblicate sul canale YouTube e già anticipate e commentate nel video di Natale.
Si tratta di due esercizi che possono esserci d'aiuto quando le circostanze da affrontare sono particolarmente difficili e sentiamo il bisogno di darci conforto o di essere aiutati a trovare un valore anche in un momento che apparentemente un valore non ce l'ha, in quanto si presenta solo come indesiderabile, difficile, problematico.
L'intenzione che coltiviamo in questi casi sarà di prenderci cura compassionevolmente di ogni nostro disagio (come nella pratica del body scan compassionevole) e quindi di affrontare la realtà così com'è (accettare la sfida)  provando ad osservare l'esperienza da una prospettiva che lasci  spazio alla complessità, alla natura cangiante dell'esperienza, alla coscienza che i processi evolutivi sono fatti di momenti sì e di momenti no - tutti importanti ma non tutti piacevoli -  e che ciò che può aiutarci è diventare sempre più bravi a mantenere un equilibrio dinamico mentre cavalchiamo l'onda del momento, che ora è così ma non è sempre così, che ora è così ma non dura per sempre.
Buon anno a tutti! Buona pratica.
Che un'onda di serenità arrivi nei nostri cuori e nelle nostre menti e che noi ce ne lasciamo inondare!

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Orme sulla sabbia
subito dilavate:
la mente della spiaggia.

Andare in spiaggia significa passeggiare all’aria fresca,
ascoltare il suono delle onde,
sentire la sabbia sotto i nostri piedi.
Il sottile nastro che separa la terra dal mare
è un luogo perfetto per comprendere lo spirito della saggezza.
Così come esiste un equilibrio dinamico
fra la sabbia e l’acqua,
esiste un equilibrio dinamico
fra la parte inattiva e la parte attiva della nostra mente.
Così come la sabbia viene costantemente dilavata,
dovremmo liberare la nostra mente
dalle impressioni che vi indugiano. [...]

Deng Ming-Dao

Foto di Zack Minor on Unsplash
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Ed ecco le due nuove pratiche.
Non sono esattamente pratiche per principianti. Intraprenderle avendo già un certo allenamento con pratiche di concentrazione, di monitoraggio aperto, di gentilezza amorevole, di compassione, può consentirci di cogliere aspetti che altrimenti possono sfuggire. Ma comunque vada, lasciamo che nel nostro bagaglio ci sia qualcosa che prima o poi potrà tornarci utile. Il viaggio è lungo, la vita ci sorprende.







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domenica 12 maggio 2019

"Sono qui per te, ti voglio bene, ti accetto, ti capisco, vedo che stai soffrendo, voglio aiutarti". 2 Incontri di Mindfulness e Compassione e 1 Sondaggio

Dr.Maria Michela Altiero
psicologa
***  +39 3888257088  ***

La compassione può essere concettualizzata in vari modi.
Secondo la definizione del Dalai Lama, la compassione è una sensibilità alla sofferenza propria e altrui, unita a un profondo impegno nel cercare di alleviarla.
Per il buddismo Mahayana, la mindfulness crea le condizioni per una mente calma e la compassione quelle per una mente trasformata. Le due cose operano insieme come le ali di un uccello.
Per Paul Gilbert, docente di Psicologia Clinica all'Università di Derby (Inghilterra), che si occupa dello sviluppo della terapia focalizzata sulla compassione da oltre venti anni, "la compassione è in relazione a vari tratti di personalità, come il calore e l'amicalità e il suo svilupppo, a partire dall'infanzia, è fortemente connesso alle prime esperienze affettive e alla sicurezza del legame di attaccamento."
L'atteggiamento compassionevole (caldo, premuroso, interessato al benessere di chi sta soffrendo) può essere sperimentato in tre modi, e cioè:
- 1) come qualcosa che riceviamo dagli altri;
- 2) come qualcosa che noi rivolgiamo verso gli altri;
- 3) come qualcosa che noi rivolgiamo verso noi stessi.
Riguardo alla prima possibilità, qualche tempo fa abbiamo fatto un sondaggio tra i lettori chiedendo: "Quando state soffrendo, quali atteggiamenti e comportamenti altrui vi danno conforto? E quali non vi danno conforto?".
I risultati sono molto interessanti, perché è venuto fuori un elenco di atteggiamenti e comportamenti piuttosto comuni (che cioè chiunque potrebbe assumere automaticamente o con le migliori intenzioni) con un punteggio in termini di "desiderabilità" e "indesiderabilità" da parte di chi si trova a riceverli.
Di fatto, ciò che ci dà conforto nel momento della sofferenza, sono le reazioni che trasmettono, anche implicitamente, tutte uno stesso messaggio. Questo messaggio, che è il nucleo della compassione, può essere tradotto, usando le parole del medico e psicoterapeuta australiano Russ Harris, più o meno così: "Sono qui per te, ti voglio bene, ti accetto, ti capisco, vedo che stai soffrendo, voglio aiutarti".
Ci sarà pure un motivo se, quando stiamo male, a volte preferiamo non dirlo a certe persone, perché non sono capaci di starci vicine come noi sentiamo di avere bisogno, ci dicono magari anche parole "buone" che però non ci aiutano, non ci danno conforto, e anzi ci fanno sentire soli e non compresi.
E poi magari capita, viceversa, che ci sentiamo confortati da gesti e parole, anche molto semplici, che però arrivano diritti al cuore come un balsamo lenitivo.
Russ Harris, nel suo libro "Se il mondo ti crolla addosso", ci dona questo piccolo e commovente esempio, tratto dalla sua personale esperienza di padre di un bambino con diagnosi di autismo. "...Quando mio figlio ricevette la diagnosi", racconta il dottor Harris, "soffrii in maniera quasi intollerabile e una delle reazioni più meravigliose fu quella del mio migliore amico Jhonny. Ora, Jhonny è un tipo molto terra terra, così, quando alcuni giorni dopo ci incontrammo e gli raccontai quello che era successo, mi abbracciò forte e disse: " Ca***! Devi sentirti veramente di merda!". Sono parole molto poco poetiche, ma le disse con un tale affetto e una tale dolcezza che mi toccarono molto più nel profondo di quanto potrebbero mai fare le poesie più eloquenti."
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Per chi fosse interessato ai risultati del nostro sondaggio e a qualche riflessione in merito, ecco il link per essere indirizzati al relativo post:
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Per partecipare ai due incontri di Mindfulness e Compassione in programma per il 15 ed il 29 maggio, è ancora possibile prenotarsi fino ad esaurimento posti. Ricordo che i due incontri costituiscono parte di un unico discorso e non è possibile partecipare all'incontro del 29 maggio senza aver partecipato all'incontro del 15 maggio.
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