"C'erano una volta quattro uomini colti e raffinati. Un giorno dissero: 'A cosa serve tutta la nostra cultura se non cerchiamo impiego presso un grande re?'. Così si misero in cammino verso la capitale.
Ora, fra questi quattro uomini, tre erano particolarmente brillanti.
Il quarto, pur inferiore d'intelletto, era quello più dotato di buonsenso.
Lungo la strada si imbatterono nello scheletro di un leone.
'Facciamolo resuscitare', propose il primo.
'Sì, sicuramente questo ci darà una grande celebrità', commentarono il secondo e il terzo.
Il quarto disse: 'Se lo fate resuscitare, quel leone vi attaccherà e vi sbranerà'.
'Non t'impicciare!', urlò il primo, che aveva già iniziato a esercitare la sua grande abilità ricoprendo le ossa di carne. Il secondo riportò rapidamente in circolo il sangue, ed il terzo stava già per infondere il soffio della vita nel leone.
'Ma dovremmo pensare alla nostra incolumità', riprese il quarto.
'Zitto!', fece il terzo completamente immerso nella sua opera.
'Bene, allora io mi vado a sedere su quell'albero', concluse il quarto. 'Non si sa mai.'
Non appena il leone tornò in vita, uccise i tre saggi.
L'unico a sopravvivere fu l'uomo di buonsenso."
(Deng Ming Dao, dal libro "Il Tao per un anno)
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"Non lasciamoci distruggere
dal sapere e dal potere.
Per sopravvivere
usiamo il buonsenso."
(Deng Ming Dao)
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