domenica 8 novembre 2015
Grazie dei fiori. Poesia di gratitudine per amori finiti e digeriti
Grazie dei fiori
poesia di gratitudine per amori finiti e digeriti
di Maria Michela Altiero
***
Oggi potrei dirti: "Grazie dei fiori",
anche se certo l'avrò già fatto - figurarsi!
Erano i fiori
del nostro primo appuntamento e del terzo,
degli anniversari, delle feste, degli armistizi,
e di quelle altre volte che tu sai.
Mica quelli del mio funerale!
La voce ce l'avevo per ringraziarti.
E di certo l'avrò fatto.
Potrei dirti oggi: "Grazie solo dei fiori",
ed escludere dal discorso,
non per casuale dimenticanza,
i ruggiti, le bugie, i tradimenti,
gli sgarbi, i colpi bassi e i silenzi.
Oppure dirti: "Grazie non solo dei fiori",
ed aggiungere ai fiori gli anelli,
le cene, le risate, le notti di luna,
e le vacanze, i discorsi, le poesie.
Grazie per tutto questo però
te l'avrò certo già detto,
magari con gli occhi, i baci, le carezze,
se non testualmente a parole,
anche se la voce l'avevo, e un cuore,
e pure un filo di buone maniere
(ma su queste non giuro).
Non è di quei doni comunque
che devo ancora ringraziarti.
Non delle perle,
ma piuttosto dei sassi.
Quando tu me li hai dati,
io non sapevo che farne,
se non lanciarteli dietro,
o portarmeli come peso nel cuore.
Potrei dirti grazie oggi dell'intero pacchetto,
nel bene e nel male, così com'è stato.
Considerato che nessuno è perfetto, nessun amore lo è,
va bene, potrei dirti grazie così
e trattare l'amore come un cavallo donato.
Intanto i tuoi fiori sono appassiti - ma grazie ancora -
e gli anelli passati di moda - e sempre grazie.
Quella che ancora non conosci però
è la sorte dei sassi.
I tuoi sassi sono fioriti.
Quel peso nel cuore,
alla fine non mi ha lasciata stecchita
- e non ci avrei tanto scommesso, a quel tempo!
Il cuore non ha ceduto,
non si è chiuso,
non si è fermato,
ma si è come dilatato.
E ora è diventato più capiente,
ha conosciuto un respiro più ampio,
e ha scoperto una musica nuova.
Forse per tutto questo oggi io dovrei dirti grazie
e dirti magari proprio così: "Grazie dei sassi".
Ma intanto i tuoi sassi sono fioriti, lo vedi.
Così ancora mi trovo oggi a dirti: "Grazie dei fiori",
anche se è la prima volta che te lo dico così.
***
Questa poesia, pur essendo scritta in prima persona, non è una poesia personale, nel senso che non è rivolta a una specifica persona, a un destinatario reale, né parla specificamente di me e della mia vita.
È scritta in questo modo, per semplificare. Ma è una poesia dedicata a tutti i nostri amori finiti, in generale, senza distinzioni.
Cosa ci resta di questi amori?
L'impressione che a volte possiamo avere, quando una storia finisce, è che si trattasse evidentemente di una storia sbagliata (altrimenti, diciamo, sarebbe durata per sempre!). A volte possiamo vivere un senso di fallimento o anche di colpa. Altre volte ancora possiamo sentirci disorientati, traditi o abbandonati. Comunque sia, non piace a nessuno l'amore quando finisce. È una perdita, una faccenda spiacevole.
Ma intanto finisce. Proprio come tutte le cose del mondo.
Ne sarà valsa la pena?
Certo la gente continua a innamorarsi, a sposarsi. E poi anche a separarsi, a divorziare, a volte a riconciliarsi.
Ma quando finisce davvero, cosa ci resta di una storia, da poter dire che ne è valsa la pena?
A volte si resta buoni ex, certo. Ma non intendevo questo.
Cosa resta davvero a noi, dentro di noi, come ricchezza, quando un amore finisce?
Qualcuno conserva come preziosi i ricordi dei tempi buoni. E va bene. Se è per questo, ci sono anche effetti positivi concreti che a volte permangono di quei tempi buoni: i figli, la casa, qualche regalo, e anche altro.
Il primo "Grazie dei fiori" come il "Grazie non solo dei fiori", nella poesia, si riferiscono a quello.
A tutto il bene che comunque c'è stato. Perché negarlo? Possiamo comunque esserne grati alla vita e forse anche al nostro ex, se non ci costa troppa fatica.
Ma tutto il male della storia, tutti i sassi, i pesi lasciati nel cuore, potranno mai considerarsi ricchezza anche quelli?
Qui la poesia prova a dire due cose.
Una è grazie oggi dell'intero pacchetto, nel bene e nel male, così com'è stato.Considerato che nessuno è perfetto, nessun amore lo è.
Questa è l'immagine di una posizione di indulgenza a cui possiamo a volte arrivare col tempo quando la distanza raffredda gli animi e ridimensiona le situazioni.
L'altra invece è "Grazie dei sassi." Ma intanto i tuoi sassi sono fioriti.
E questo è l'aspetto delle nostre sfide vinte, e non tanto con l'altro o contro l'altro, ma proprio con noi stessi.
Che ne abbiamo fatto delle nostre esperienze difficili?
Quali risorse abbiamo dovuto attivare dentro di noi, per attraversare il dolore ed uscirne?
Le risorse che nei momenti difficili si attivano ed emergono dentro di noi sono come sassi che fioriscono: da un peso opprimente nasce il germoglio del cambiamento.
E un cuore più capiente, con un respiro più ampio e una musica nuova, può essere grato alla vita di tutto ciò che lo ha portato a espandersi e a crescere.
Compreso un amore finito e ormai digerito.
***