"Perché un corso di self-coaching?", potrebbe chiedersi qualcuno. "Se mi devo aiutare da me, allenare da me, motivare da me, allora mi compro un bel manuale di auto-aiuto, e buona notte!".
Sì, proprio buona notte. Perché il principale problema, con i manuali di auto-aiuto, supponendo pure che ne esista qualcuno che faccia proprio al caso nostro, è che spesso e volentieri li compriamo, se pure li compriamo, ne sfogliamo qualche pagina per mezzo, giusto per farcene un'idea, e poi li mettiamo da qualche parte a riposare - magari proprio sul comodino - aspettando che ci facciano bene, ci motivino, ci portino da qualche parte.
Io non so a che livelli di potenza siano arrivati i manuali di auto-aiuto di ultima generazione, però non credo che siano ancora arrivati a quel livello lì, da garantire la loro funzione di aiuto attraverso il mero fatto del possesso, quasi a poterci passare dei contenuti per osmosi.
Aiutare sé stessi richiede un impegno. C'è chi lo sa fare, chi se lo può permettere, e chi non è proprio portato per queste cose (e allora Amen, non è né reato né peccato, ma solo un modo di essere come un altro, che comunque non si risolve con l'acquisto di un libro e nemmeno di cinquanta).
La prima cosa per cui la gente scalcia, quando va a seguire un corso di self coaching, è che... vengono assegnati dei compiti da fare a casa!
Ma a ben pensarci - potrebbe essere la risposta - se uno si sceglie un corso di self-coaching, è perché forse vuole imparare a lavorare per conto proprio a casa, ad allenarsi da solo, come chi fa ginnastica nel soggiorno, anziché in palestra, ma al tempo stesso è in cerca di una spintarella in più, rispetto all'arida prospettiva di fare gli esercizi scritti sopra a un libro.
Bene, quelli che vengono assegnati come compiti a casa, in un corso di self coaching, sono esercizi di allenamento in autonomia, che all'inizio vengono appunto "assegnati", ma poi entrano a far parte di routine che ognuno si gestisce come crede, approfondendo la ricerca ulteriore da sé, se lo crede utile, o limitandosi a seguire il tracciato di massima suggerito, perché gli sta bene così, ed è comunque qualcosa che gli è stato passato da mano a mano, da essere umano ad essere umano, e non da un arido libro stampato, che in certi momenti non si ha né la voglia, né la forza di leggere...
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